Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2014

Come riprendersi dopo una storia finita

Siete tornati single, non per scelta vostra? Vi sentite soli, stropicciati e senza alcuna speranza nell'amore? Volete sapere come riprendervi da un momento così doloroso? Di seguito troverete alcuni consigli che potrebbero aiutarvi a superare questo momento... Concedetevi un weekend di stravizi: dolci, dolciumi, dolcetti: nei momenti difficili, i dolci possono aiutare a tirarsi su. Ascoltate canzoni tristi, guardate film strappalacrime insomma imbruttitevi: lasciate uscire tutta la sofferenza ed il pianto. Solo così potrete piano piano voltare pagina. Cancellate il suo numero (perché non possa tornarvi la voglia di sentirlo, nei momenti particolarmente tristi) Buttate tutte le cose che vi ricordano lui: vestiti, oggetti, regali, foto: lontano dagli occhi, lontano dal cuore! Fate una lunga telefonata alla vostra amica del cuore oppure organizzate una serata con le vostre amiche più care: le persone che vi amano e vi vogl

Ma la musica, musica è tutto quel che ho

Salgo in macchina. Fuori è buio pesto e le strade sono lingue d'asfalto desolate e silenziose e tra le ombre scorgo qualche passante vago e solitario. Infilo la chiave nella toppa, la giro, il motore si accende. Accendo anche la radio. La radio trasmette “Ho messo via” di Ligabue, una delle mie canzoni preferite. Inizia piano quasi sussurrata, un dolce carillon in questo giorno freddo di inizio ottobre. Da un lato c'è il solito Liga, quello che scrive testi da una vita, che ogni volta sembra che parlino proprio di te, con quella sottile cantilena che lo contraddistingue e lo rende l'artista che è, dall'altro tutte le cose che la canzone mi rimanda: le cose passate, quelle che a volte non tornano e quelle che tornano sempre, anche quando non le si vorrebbe: le scelte azzardate, le parole dette, quelle non dette-che forse bruciano anche di più, l'idea di un vuoto rimasto dentro per qualcuno che se ne è andato via, in tutti i modi possibili, ma che in realtà rim

Posti Speciali

Ognuno di noi credo abbia un posto speciale in cui, più di ogni altro posto nel mondo si senta “a casa”. Può trattarsi del posto dove si è cresciuti, oppure del posto in cui d'estate si trascorrevano le vacanze, il posto dove sono nati i propri genitori oppure una città straniera in cui, chissà perché, ci si sente meno “stranieri” che in molti altri posti del mondo. Il mio posto speciale è la Sicilia. È la mia terra, è li che si ancorano le mie radici, le mie estati da bambina, il primo grande vero amore (quello che non scordi mai, o che ricordi più bello di quanto in realtà sia stato magari), mia nonna Nina e tutti i suoi insegnamenti. La Sicilia è il cibo, e il cibo è sempre la base di ogni cultura, di ogni tradizione e di ogni storia familiare. Ogni volta che si va al sud si dice sempre “scendo giù”, come se si stesse andando proprio in un' altra dimensione, più terrena, più concreta in cui si immerge completamente e da cui si esce diversi, con qualcosa in

Solo le persone superficiali non giudicano dall'abbigliamento

Ho passato gran parte dell'infanzia con la convinzione che “l'abito non facesse il monaco” cioè che le apparenze ingannassero sempre e che per capire una persona non bisognasse fermarsi all'esteriorità, all'abito ma che si dovesse comprenderla nel profondo della sua anima, del suo carattere e dei suoi desideri. Sono giunta all'età adulta finendo per non essere d'accordo con il famoso proverbio. L'abito fa il monaco eccome! I vestiti dicono molto di chi siamo, di chi vorremmo essere e, talvolta, di dove vorremmo andare. Come siete vestiti ora? Cosa state comunicando agli altri con ciò che indossate? Sappiate che ogni capo d'abbigliamento dice qualcosa di voi...un paio di scarpe da ginnastica può comunicare che siete persone pratiche e alla mano, un cappotto elegante che siete una persona chic (forse anche vagamente snob), una giacca corallo che siete persone che sanno osare. Nessuna scelta d'abito è poi mai veramente casuale ed inconsapevole:

Nuovi inizi

L'inizio dell'anno per me non è mai stato gennaio ma settembre. Settembre è il mese in cui si ritorna a lavorare dopo le ferie (solitamente in vacanza si va ad agosto, anche se non è sempre così) è il mese in cui la città si ripopola dopo il periodo estivo, il momento in cui gli studenti rientrano a scuola. Si torna in città con un bagaglio di nuove speranze, una carica di relax e, solitamente, una buona dose di abbronzatura da sfoggiare. Per me è a dire il vero, anche il mese in cui inizio a stingere e a cambiare pelle (semplicemente l'abbronzatura se ne va). È un nuovo inizio con magari un elenco di nuovi propositi: mi iscrivo in palestra, frequento un corso di lingua araba, inizio a mangiare sano, inizio a ballare latino.. settembre è il mese che ci prepara all'autunno, anche se – a dire il vero – l'estate a Torino non si è vista , è il mese in cui si decide di cambiare taglio o di ricominciare, magari con un nuovo look. Settembre è il mese delle car

da dove comincio?

Tutti abbiamo lati nascosti, che non mostriamo, che non facciamo vedere subito o che non facciamo vedere affatto alle persone. Il concetto è che nulla è come sembra..la mia professoressa di inglese del liceo (l'adoravo) diceva che nella vita non importa come ci si sente davvero ma come ci si presenta agli altri, e che ostentare una sicurezza che non si ha è meglio che far vedere ciò che realmente non si possiede. Questa è una vera lezione di vita: lo è stata per me. Ognuno di noi, come diceva Pirandello, ricopre dei ruoli nella vita, porta delle maschere: se non quelle che si è scelto, quelle che prima gli altri hanno scelto per lui e che poi ha fatto proprie, fino ad incollarsele addosso. Alcune maschere sono più strette di altre, possono essere più o meno scomode, possono farci avvicinare a come vorremmo essere o a come ci vediamo. Sta di fatto che credo che nessuna maschera e nessun ruolo possano riassumere a pieno quello che siamo, possano sintetizzare o