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Visualizzazione dei post da 2016

Love is a losing game

    Oggi voglio parlare di questa donna qui. Questa bruna tutto pepe, tutta droga e tutto alcol che si chiamava Amy. Tempo fa ho visto un film su di lei che univa stralci di interviste, conversazioni, vita reale vissuta. Era bella. Ma di una bellezza insolita, non convenzionale, fuori dal comune. La sua bellezza passava attraverso il suo sguardo, soffiava tra le sue corde vocali e veniva fuori graffiando così. Ho visto più volte filmati in cui cantava con la semplicità con cui una casalinga laverebbe i piatti: sembrava così naturale e immediato, come se tutti potessero cantare allo stesso modo senza alcuno sforzo. Aveva un'energia strana dentro forse anche un po' sinistra, e per chissà quale motivo una tristezza proprio in fondo all'iride nell'ultimo angolo dell'anima. Uno stile tutto suo, di essere, di vestirsi, di essere presente. Era una stella, nel corpo di una ragazzina della provincia inglese. Non direi che avesse una gran voglia di comparir

Diventare grande

La notte di san Silvestro alle porte ed io mi fermo un attimo a pensare a questo 2016 che se ne sta andando. Un anno pazzesco in cui ho vissuto mille vite diverse,   in cui sono cresciuta. Un anno che mi ha visto prima su un piedistallo e poi precipitare giù dalla stessa altezza, dritta dritta in un burrone. E poi mi sono rialzata. E sono caduta un sacco di volte e ad altre mille ho ricominciato da zero. Un anno in cui mi sono sentita spesso sola e lo sono stata. Ma da sola ce l’ho fatta, rimettendomi in piedi, un piede davanti all’altro continuando a camminare, come sempre controvento. Un anno in cui sono passata da un dolore incredibile. Per imparare che il dolore è la chiave per aprire un sacco di porte, per scoprire mondi sconosciuti ed inaspettati, che diversamente non si avrebbe magari occasione di conoscere. E porte si sono chiuse, alcune le ho chiuse io forzatamente.   Porte chiuse (a volte in faccia) porte aperte, porte che si potranno aprire. Ho conosciuto un sac

Amori psicopatici

E arriva il natale e i parenti che ti chiedono come va, se ci sono novità...e tu di novità non ne hai da raccontare. E ti senti a metà tra Bridget Jones e un adolescente alle prese con gli spinaci infilati nell'apparecchio fisso tra i denti. E di cose potrei raccontarne a dire il vero, tutte cose successe a me e a mie amiche. Che lì fuori ci sono dei tipi incredibili, dei portatori sani di follia e psicosi. Quelli che se gli mandi un sms ti immaginano già sposata con loro, due cani, tre figli e una staccionata bianca attorno alla casa in campagna. Quelli che si guardano nudi allo specchio, si piacciono e si dicono "mi ti farei" in pieno stile Buffalo Bill. Quelli che ti invitano a cena salvo poi chiederti due euro per il caffè. Quelli che hanno avuto un pessimo rapporto coi genitori, che sono anaffettivi e con grosse difficoltà nell'intimità. Quelli che sono degli intellettuali, pieni di interessi, musicisti e magari plurilaureati che al momento clou si tira

L'altra parte di me

Ti penso spesso e ti vedo ogni volta che mi specchio. La dolcezza triste del tuo sguardo del tuo volermi bene sempre, nonostante tutto e nonostante me. E ricordo le tue mani lunghe e ingombranti gesticolare piano per cercare la parola giusta da dire. Il tuo sorriso grande, la tua risata, la cura con cui riponevi gli occhiali. Ricordo che c'eri sempre per me, nonostante tutto e nonostante me. Ed è una bugia quella che dicono, una bugia che diciamo al cuore che il tempo cura tutte le ferite. Perchè questa no, fa male ancora. Il ricordo delle piccole cose che mi fanno pensare a te mi accompagna ogni giorno. Il tuo modo di parlare anni '50, le tue camicie, il tonno in scatola. Ed in ogni schiena coi capelli brizzolati e il cappellino ho un tuffo al cuore, come se potessi davvero vederti, come se ci fossi fisicamente. Io lo so che al mio somigliarti tanto certamente c'è un perchè, che io possa portarti sempre dentro senza mai perderti davvero.

Occhi di gatto

Non sarò mai una gattara. Dicevo così una volta. E non credo di esserlo nemmeno ora. Eppure la mia visione dei gatti è considerevolmente cambiata da due mesi a questa parte. Un animale che mi ha dato la stabilità e l'equilibrio che cercavo da tempo e che non avrei mai creduto di poter trovare in un felino di cui i più hanno una pessima considerazione. Sarà che le cose non sono quasi mai come sembrano e che finché non le vedi e non le provi da vicino non si può sapere veramente come potranno essere per te. Penso che dai gatti si possa solo imparare. Il senso di indipendenza e libertà ad esempio. Che se ti amano lo fanno perché hai saputo meritartelo. Il loro amore è condizionato. Un gatto non dimentica. E se ti ama lo fa perché si ricorda di te e dell'amore che riceve e delle attenzioni. Dovrebbe sempre essere così: poter scegliere di amare solo chi il nostro cuore se lo merita veramente. La distanza. Un gatto ti cerca solo quando ne ha veramente vogl

Fango

 Chiudo questa porta in maniera definitiva. Infilo la chiave nella toppa la giro e la butto via. E' un addio. Per sempre. Ma come funziona con gli addii? Sono definitivi? Hanno l'eternità che la maggior parte delle storie d'amore non hanno? Quando diciamo addio lo diciamo per sempre? Sono stata per anni in qualcosa che mi sono resa conto di non volere da un bel pezzo. Succede a volte. Ma la cosa più strana e brutta è non riconoscere la persona con cui ho percorso un gran tratto di strada. Non vedere più nulla in quello sguardo. Chiedersi cosa ho visto in quelle spalle larghe e in quelle ciglia lunghe. Se le persone che hanno fatto parte della nostra vita portano con sè un pezzo di noi dove sono finita? Dove è finito quello che c'è stato? È come guardarsi indietro e vedere tutto buio. Percorrere una scala che porta da un lato all'altro della montagna e nel percorrerla voltarsi indietro e vedere il vuoto. Più vado avanti più si sgretola la s

Fidanzato in affitto

Ci sono giorni freddi e bui, tristi e grigi. Giorni in cui non puoi mangiare la nutella perchè sarà almeno un mese che esageri coi dolci. Quei giorni li in cui ti senti persa e sola e triste: quei giorni brutti pensi che bisognerebbe poter prendere un fidanzato in affitto, uno di quelli che ti viene a recuperare a casa, come ai vecchi tempi. In sella ad un cavallo bianco e vestito d'azzurro (che poi è anche il tuo colore preferito). Che ti viene a salvare dalle sabbie mobili in cui ti senti sprofondata, in quel vago buco nero in cui a volte ti senti finita. Qualcuno che ti prepari un piatto di pasta, ti accarezzi i capelli e ti culli per un po', dandoti la buonanotte. Ma solo un giorno alla settimana. Fidanzata sì, ma a tempo determinato. Che in fondo non hai voglia dello sbattimento di fare continui compromessi, e di dover render conto di quello che fai. Che la vita che conduci ti va bene così: senza regole, senza orari, piena di infinite possibilità, di miriadi di opport

Allora ciao

E poi incontri quelli che sarebbero disposti a farsi vedere nudi sotto ogni angolatura e prospettiva, in tutti i laghi modi e luoghi. Quelli che hanno provato tutte le posizioni del kamasutra, ma quando si tratta di sentimenti no. Allora no. Io non mi innamoro mai. Stai attenta a me. Stammi lontana. Non ti innamorare di uno come me. Ti farei soffrire e basta . E scatta in ogni donna l'istinto di riscattare questo pover uomo che non riesce ad aprire il suo cuore. Allora sarò io a fargli conoscere l'amore, quello che ti cambia e ti migliora, quello che ti riempie la vita e gli occhi di sentimento. E io sarò più forte della sua indifferenza, del suo freddo distacco, del suo scetticismo. Io sarò l'eletta e vincerò il suo cuore imprigionato. Ma quelli così, tutti pieni di se e del loro valore, gonfi con le loro parole che sanno di niente non li prendi mai. Non si fermano. Non ti aspettano. Ti girano intorno con le loro piume azzurre come pavoni, ti accarezzano ma quan

Comprendere

Qualcuno tempo fa mi ha detto: “puoi fare di più”. Non capivo cosa intendesse, a cosa si riferisse. Forse non c'era un senso specifico. A volte le persone si avvicinano a noi portandoci dei messaggi che in qualche modo devono arrivarci. E a mandarli è il cosmo o il destino o qualche angelo custode. Non importa perché e come arrivino. Quello che importa è il significato che attribuiamo a quei messaggi. Come quando indossi un vestito. Il punto non è cosa stai indossando ma come ti sta addosso, come ti fa sentire, come ci stai dentro. A volte le cose che ci arrivano sono li per insegnarci qualcosa: ed è una magia inaspettata, come un sole d'autunno: illumina, scalda e ci sorprende in un secondo. Oggi capisco che fare di più per me vuoi dire oltrepassare e comprendere. Comprendere che quello che sono stata in realtà non se ne è mai veramente andato. È sempre parte di me. Come se avessi oltrepassato un ponte lunghissimo. E nel passarci sopra avessi attraversato molti moment

Occhi negli occhi

Qualche giorno fa sono stata ad un evento chiamato world eye contact. Non sapevo bene cosa fosse e mi sono buttata in questo “esperimento” in cui ai partecipanti era chiesto di guardare negli occhi per un minuto almeno, un perfetto sconosciuto. Guardarsi negli occhi. Sessanta secondi. Sembra facile, no? E no. Nella vita quotidiana siamo schermati, nascosti da occhiali da sole, ruoli professionali e a volte sociali. Abbiamo l'ironia, il sarcasmo, in generale la parola come “maschere” protettive. Ci proteggono ma al contempo ci allontanano dagli altri. E poi ci sono gli smartphones. Questa prolunga umana, questa porta di accesso ad una realtà ovattata ed alternativa. Così abbiamo perso la capacità di guardare negli occhi le persone, una cosa così semplice e naturale. Siamo sempre li a controllare quante notifiche su Facebook, quanti “mi piace” quanti messaggi su whatsapp. Come se fossero l'eco del nostro successo. Come se dicessero al mondo che esistiamo davvero, ch

Un buon profumo

Ho conosciuto moltissima gente nell'ultimo periodo e sono giunta alla conclusione che sono molte le persone incoerenti, le persone che mentono. Quelle che raccontano bugie e quelle che mentono a se stessi. Perché la verità fa male come dice la Caselli, ti graffia e brucia e lascia ferite aperte. E nessuno vuole sanguinare. E così ci copriamo di bugie per non sentire, per non vedere, per non sentirci soli. E pensiamo che tutto questo basti a non vedere la realtà, a non soffrire. Ma poi la verità inevitabilmente viene fuori, si fa spazio tra le tenebre della paura, alza la serranda e scoperchia le pentole. E ti accorgi di essere li, sul precipizio, sul bordo di un burrone che non hai voluto vedere perché faceva troppo male e sentivi troppo freddo da lassù. Solo che nel frattempo magari ti sei lasciato indietro persone, amicizie, rapporti, sentimenti a cui non hai voluto concedere spazio e possibilità. Ma saranno ancora lì, quando il tempo avrà squarciato quel velo dietro a

Autunno

Io all’autunno preferisco l’estate: è la mia stagione, col caldo, i profumi agrumati, il sole, i colori, Invece l’autunno è il momento di raccoglimento: di tisane al finocchio davanti alla finestra ad affacciarsi fuori e a riflettere sul passato magari. Il momento delle foglie che cadono, delle castagne raccolte da terra da tenere in tasca contro il raffreddore. Il momento del crepuscolo e delle albe fresche che ti bagnano il viso. I primi grigi pomeriggi di Torino a fare le vasche in centro ed a pentirsi di stare fuori. L’autunno è fatto di questo: coperte, vin brulée, weekend passati a guardare film alla TV. Avvicinamenti, calore corporeo, storie d’amore che si affacciano timide. Toccatine, toccate e fuga, fughe romantiche nel sud della Francia a bere vino e ad annusare campi di lavanda. Vita. Vita vissuta e scaldata sotto il piumone e coppie di giovani che limonano duro sulle panchine a costruir ricordi che un giorno o spezzeranno loro il cuore o li faranno sorridere.

Il posto dei ricordi

Non dimenticarmi. Oppure Ricordati di me, come diceva Venditti. Lascia un posticino per me nel tuo cuore. Come lo spazio vuoto che lasciamo sempre per il dolce alla fine di un pasto, anche quando siamo pieni. Fa che io sia quello spazio di cuore che lasci vuoto perchè io possa colmarlo. Quello spazio vuoto, quella pagina bianca. Perchè? Perchè non vogliamo essere dimenticati? Perché essere nei ricordi di qualcuno, aver lasciato un segno nella vita delle persone ci aiuta ad auto affermarci, a dire a noi stessi che ci siamo, che esistiamo, che viviamo davvero e che non solo siamo vivi ma che abbiamo un valore.. Che la vita non è vana. Che siamo come dei pennarelli indelebili. Marchiamo, marchiamo stretto e poi lasciamo un segno. Come le scritte sulle cortecce degli alberi, quelle degli innamorati. Vogliamo dire a noi stessi e al mondo che siamo importanti. Che siamo di passaggio, ma un passaggio che ha un significato, che deve averlo. E quale modo migliore per dimostrare che

Cioccolata

fables de sucre C'era una volta un ragazzo con gli occhi azzurri, Mirko. Era il tipo di persona che sa sempre cosa dire in ogni circostanza, come rincuorare gli amici, ben voluto da tutti. Stava con una certa Karola, una bionda senza sale. La tipica fidanzata accondiscendente, la donna del sì disposta a perdonare sempre tutti. Un giorno nel loro rapporto entrò Federica, un incrocio tra il fisico di Aretha Franklin e la simpatia della sabbia nelle mutande ed il rapporto tra Mirko e Karola divenne un fantastico menage à trois, anche se Karola non sapeva nulla di tutto questo. Ma un giorno che il tempo passava e l'orologio biologico di Karola le bussò alla porta, lei andò da Mirko: “Mirko o ci sposiamo o ci lasciamo” disse Karola, aggiustandosi gli occhiali sopra il naso con il dito medio e pizzicando la “s” lui si girò, puntando i suoi occhi azzurri su di lei in silenzio e le disse: “ora non ho soldi, devo comprarmi la Ducati”. E il cuore di Karola si fermò in q

Bellezza

immagine da raffapics.tumblr.com E allora ti lascerò andare. Lascerò andare quello che è stato e quello che c'è stato, qualunque cosa fosse e con qualunque intensità sia stata vissuta da entrambi. Oggi è il giorno giusto per stringere a me per l'ultima volta dei ricordi, tenerli stretti stretti al petto, non farli respirare per due secondi. E poi si tratterà di prenderli per mano e ricondurli alla libertà. Lasciarli andare per la loro strada, liberarli, liberarmi finalmente. Così metto un punto. Che è l'unico segno (della punteggiatura) per ricominciare da zero. Scelgo di essere libera. Metto da parte i sentimenti, i pezzi di cuore dati, le lacrime, i weekend passati a piangere, a piangerti. Metto via gli sguardi, le parole, le promesse mai veramente fatte, quello che ci ha legato. Non dimentico, ma scelgo di andare avanti, di camminare, di andare oltre. Oltrepasso tutto questo. Questo mare di confusione ed emozioni. Senza davvero capire ben

Con il cuore in corsa

Piove e questa pioggia mi porta a pensare, che è una cosa per la quale ho vinto il premio nobel ma che ho cercato di non fare negli ultimi 6 mesi. Ho sempre pensato troppo e agito troppo poco. E il grigio di Torino oggi me lo sento nel cuore e nell'anima e detesto sentirmi così. Sono una persona diversa da prima eppure ci sono dei residui della “me” precedente nella mia testa. Dei piccoli pezzetti di passato, dei pezzi di granata che graffiano dentro e a volte vengono fuori come oggi, lasciando una cicatrice molto spessa. Alla me del passato era stato insegnato che i confini tra amore ed odio sono molto precisi e definiti. Che amare vuol dire fare questo e quello, vuol dire sacrificio, dedizione, devozione, sincerità. Ma poi la vita mi ha mostrato che le cose sono molto diverse. Che non esiste un perimetro geometrico per l'amore e che spesso tra odio e amore, sentimento ed attrazione i confini sono molto sfumati e imprecisi, approssimativi. I nsomma è tutto un

Felicità

Quando ero piccola ero convinta che la felicità fosse quella che era stata insegnata e tramandata di generazione in generazione, a me come a tutte le donne della mia famiglia. Sposarsi, avere dei figli, avere una famiglia insomma. Così, quando incontrai il mio ex, decisi che lui avrebbe fatto parte di quel progetto di vita che sembrava rendere così felici tutti, e che ne avrebbe fatto parte con me. Ma quella era la felicità degli altri, per gli altri (forse). E questo l'ho imparato a mie spese. La realtà dei fatti mi ha dimostrato che quel modello di vita e di felicità per me non andava bene. C'è a chi basta una famiglia per sentirsi appagato e felice. Albano e Romina cantavano che la felicità è un bicchiere di vino ed un panino. Chissà, forse hanno ragione loro. Si tratta comunque di scelte. Sarebbe bello se la felicità fosse come il fustino del Dash. Vai al supermercato, ne compri un chilo e poi quando ti serve ne metti un po' sulla macchia e si aggiusta t

Nicotina

da Popsugar Fashion Teresa correva un piede dietro l'altro dentro alle sue nuove Nike fucsia e arancioni, chiedendosi cosa aveva vissuto in quell'ultimo mese. Ci sono momenti della vita che seppur brevi paiono dilatarsi nel tempo come se fossero anni. E questo succede quando vivi a mille, quando viaggi a una velocità superiore alla media. E lei era una che andava di fretta sempre e da sempre nella vita. Suo padre diceva che lei era frettolosa non aveva mai avuto la pazienza di aspettare. L'attesa per lei era sempre stato tempo perso e sprecato, una specie di vuoto a perdere. Così Teresa andava indietro nei giorni, polmoni affannati e coda di cavallo. Fasciata nei suoi leggins neri. Pensava che non vedeva l'ora di stringere la sua Camel light tra le dita, di sentire la nicotina attraversarla, e di espirarne il fumo e con esso un po' del dolore che in quel momento la stava inquinando. Aveva conosciuto così Federico, un giorno che andando verso l'uff

Un fiore che è cresciuto sull'asfalto e sul cemento

da Pinterest, Luigi Sgrò Io all'amore voglio crederci. Voglio credere che ci sia. Così come credo alle persone, così come ho imparato a dare loro fiducia. Ci sono tante forme di amore. Ognuna dice qualcosa di noi o di chi ama. L'amore di un professore per il suo lavoro, trasmesso attraverso la passione che mette in quello che fa. L'amore per il prossimo, che ci fa ascoltare i problemi degli altri e desiderare di aiutarli davvero a trovare una soluzione. L'amore è dare, senza aspettarsi nulla in cambio. L'amore è un salto nel vuoto a cui solo pochi coraggiosi sanno abbandonarsi completamente. E' un fiore che cresce sull'asfalto e sul cemento. E' tutto ciò che ci circonda. E' la carezza di una madre sulla guancia del figlio, la panettiera di turno che ti chiede cosa vuoi tesoro ? Senza nemmeno conoscerti. E' il sorriso di una barista mentre ti prepara il primo caffè del lunedì, prima di entrare in ufficio. L'amore ci circonda.