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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

Cioccolata

fables de sucre C'era una volta un ragazzo con gli occhi azzurri, Mirko. Era il tipo di persona che sa sempre cosa dire in ogni circostanza, come rincuorare gli amici, ben voluto da tutti. Stava con una certa Karola, una bionda senza sale. La tipica fidanzata accondiscendente, la donna del sì disposta a perdonare sempre tutti. Un giorno nel loro rapporto entrò Federica, un incrocio tra il fisico di Aretha Franklin e la simpatia della sabbia nelle mutande ed il rapporto tra Mirko e Karola divenne un fantastico menage à trois, anche se Karola non sapeva nulla di tutto questo. Ma un giorno che il tempo passava e l'orologio biologico di Karola le bussò alla porta, lei andò da Mirko: “Mirko o ci sposiamo o ci lasciamo” disse Karola, aggiustandosi gli occhiali sopra il naso con il dito medio e pizzicando la “s” lui si girò, puntando i suoi occhi azzurri su di lei in silenzio e le disse: “ora non ho soldi, devo comprarmi la Ducati”. E il cuore di Karola si fermò in q

Bellezza

immagine da raffapics.tumblr.com E allora ti lascerò andare. Lascerò andare quello che è stato e quello che c'è stato, qualunque cosa fosse e con qualunque intensità sia stata vissuta da entrambi. Oggi è il giorno giusto per stringere a me per l'ultima volta dei ricordi, tenerli stretti stretti al petto, non farli respirare per due secondi. E poi si tratterà di prenderli per mano e ricondurli alla libertà. Lasciarli andare per la loro strada, liberarli, liberarmi finalmente. Così metto un punto. Che è l'unico segno (della punteggiatura) per ricominciare da zero. Scelgo di essere libera. Metto da parte i sentimenti, i pezzi di cuore dati, le lacrime, i weekend passati a piangere, a piangerti. Metto via gli sguardi, le parole, le promesse mai veramente fatte, quello che ci ha legato. Non dimentico, ma scelgo di andare avanti, di camminare, di andare oltre. Oltrepasso tutto questo. Questo mare di confusione ed emozioni. Senza davvero capire ben

Con il cuore in corsa

Piove e questa pioggia mi porta a pensare, che è una cosa per la quale ho vinto il premio nobel ma che ho cercato di non fare negli ultimi 6 mesi. Ho sempre pensato troppo e agito troppo poco. E il grigio di Torino oggi me lo sento nel cuore e nell'anima e detesto sentirmi così. Sono una persona diversa da prima eppure ci sono dei residui della “me” precedente nella mia testa. Dei piccoli pezzetti di passato, dei pezzi di granata che graffiano dentro e a volte vengono fuori come oggi, lasciando una cicatrice molto spessa. Alla me del passato era stato insegnato che i confini tra amore ed odio sono molto precisi e definiti. Che amare vuol dire fare questo e quello, vuol dire sacrificio, dedizione, devozione, sincerità. Ma poi la vita mi ha mostrato che le cose sono molto diverse. Che non esiste un perimetro geometrico per l'amore e che spesso tra odio e amore, sentimento ed attrazione i confini sono molto sfumati e imprecisi, approssimativi. I nsomma è tutto un