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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

Un buon profumo

Ho conosciuto moltissima gente nell'ultimo periodo e sono giunta alla conclusione che sono molte le persone incoerenti, le persone che mentono. Quelle che raccontano bugie e quelle che mentono a se stessi. Perché la verità fa male come dice la Caselli, ti graffia e brucia e lascia ferite aperte. E nessuno vuole sanguinare. E così ci copriamo di bugie per non sentire, per non vedere, per non sentirci soli. E pensiamo che tutto questo basti a non vedere la realtà, a non soffrire. Ma poi la verità inevitabilmente viene fuori, si fa spazio tra le tenebre della paura, alza la serranda e scoperchia le pentole. E ti accorgi di essere li, sul precipizio, sul bordo di un burrone che non hai voluto vedere perché faceva troppo male e sentivi troppo freddo da lassù. Solo che nel frattempo magari ti sei lasciato indietro persone, amicizie, rapporti, sentimenti a cui non hai voluto concedere spazio e possibilità. Ma saranno ancora lì, quando il tempo avrà squarciato quel velo dietro a

Autunno

Io all’autunno preferisco l’estate: è la mia stagione, col caldo, i profumi agrumati, il sole, i colori, Invece l’autunno è il momento di raccoglimento: di tisane al finocchio davanti alla finestra ad affacciarsi fuori e a riflettere sul passato magari. Il momento delle foglie che cadono, delle castagne raccolte da terra da tenere in tasca contro il raffreddore. Il momento del crepuscolo e delle albe fresche che ti bagnano il viso. I primi grigi pomeriggi di Torino a fare le vasche in centro ed a pentirsi di stare fuori. L’autunno è fatto di questo: coperte, vin brulée, weekend passati a guardare film alla TV. Avvicinamenti, calore corporeo, storie d’amore che si affacciano timide. Toccatine, toccate e fuga, fughe romantiche nel sud della Francia a bere vino e ad annusare campi di lavanda. Vita. Vita vissuta e scaldata sotto il piumone e coppie di giovani che limonano duro sulle panchine a costruir ricordi che un giorno o spezzeranno loro il cuore o li faranno sorridere.

Il posto dei ricordi

Non dimenticarmi. Oppure Ricordati di me, come diceva Venditti. Lascia un posticino per me nel tuo cuore. Come lo spazio vuoto che lasciamo sempre per il dolce alla fine di un pasto, anche quando siamo pieni. Fa che io sia quello spazio di cuore che lasci vuoto perchè io possa colmarlo. Quello spazio vuoto, quella pagina bianca. Perchè? Perchè non vogliamo essere dimenticati? Perché essere nei ricordi di qualcuno, aver lasciato un segno nella vita delle persone ci aiuta ad auto affermarci, a dire a noi stessi che ci siamo, che esistiamo, che viviamo davvero e che non solo siamo vivi ma che abbiamo un valore.. Che la vita non è vana. Che siamo come dei pennarelli indelebili. Marchiamo, marchiamo stretto e poi lasciamo un segno. Come le scritte sulle cortecce degli alberi, quelle degli innamorati. Vogliamo dire a noi stessi e al mondo che siamo importanti. Che siamo di passaggio, ma un passaggio che ha un significato, che deve averlo. E quale modo migliore per dimostrare che