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Visualizzazione dei post da dicembre, 2016

Love is a losing game

    Oggi voglio parlare di questa donna qui. Questa bruna tutto pepe, tutta droga e tutto alcol che si chiamava Amy. Tempo fa ho visto un film su di lei che univa stralci di interviste, conversazioni, vita reale vissuta. Era bella. Ma di una bellezza insolita, non convenzionale, fuori dal comune. La sua bellezza passava attraverso il suo sguardo, soffiava tra le sue corde vocali e veniva fuori graffiando così. Ho visto più volte filmati in cui cantava con la semplicità con cui una casalinga laverebbe i piatti: sembrava così naturale e immediato, come se tutti potessero cantare allo stesso modo senza alcuno sforzo. Aveva un'energia strana dentro forse anche un po' sinistra, e per chissà quale motivo una tristezza proprio in fondo all'iride nell'ultimo angolo dell'anima. Uno stile tutto suo, di essere, di vestirsi, di essere presente. Era una stella, nel corpo di una ragazzina della provincia inglese. Non direi che avesse una gran voglia di comparir

Diventare grande

La notte di san Silvestro alle porte ed io mi fermo un attimo a pensare a questo 2016 che se ne sta andando. Un anno pazzesco in cui ho vissuto mille vite diverse,   in cui sono cresciuta. Un anno che mi ha visto prima su un piedistallo e poi precipitare giù dalla stessa altezza, dritta dritta in un burrone. E poi mi sono rialzata. E sono caduta un sacco di volte e ad altre mille ho ricominciato da zero. Un anno in cui mi sono sentita spesso sola e lo sono stata. Ma da sola ce l’ho fatta, rimettendomi in piedi, un piede davanti all’altro continuando a camminare, come sempre controvento. Un anno in cui sono passata da un dolore incredibile. Per imparare che il dolore è la chiave per aprire un sacco di porte, per scoprire mondi sconosciuti ed inaspettati, che diversamente non si avrebbe magari occasione di conoscere. E porte si sono chiuse, alcune le ho chiuse io forzatamente.   Porte chiuse (a volte in faccia) porte aperte, porte che si potranno aprire. Ho conosciuto un sac

Amori psicopatici

E arriva il natale e i parenti che ti chiedono come va, se ci sono novità...e tu di novità non ne hai da raccontare. E ti senti a metà tra Bridget Jones e un adolescente alle prese con gli spinaci infilati nell'apparecchio fisso tra i denti. E di cose potrei raccontarne a dire il vero, tutte cose successe a me e a mie amiche. Che lì fuori ci sono dei tipi incredibili, dei portatori sani di follia e psicosi. Quelli che se gli mandi un sms ti immaginano già sposata con loro, due cani, tre figli e una staccionata bianca attorno alla casa in campagna. Quelli che si guardano nudi allo specchio, si piacciono e si dicono "mi ti farei" in pieno stile Buffalo Bill. Quelli che ti invitano a cena salvo poi chiederti due euro per il caffè. Quelli che hanno avuto un pessimo rapporto coi genitori, che sono anaffettivi e con grosse difficoltà nell'intimità. Quelli che sono degli intellettuali, pieni di interessi, musicisti e magari plurilaureati che al momento clou si tira

L'altra parte di me

Ti penso spesso e ti vedo ogni volta che mi specchio. La dolcezza triste del tuo sguardo del tuo volermi bene sempre, nonostante tutto e nonostante me. E ricordo le tue mani lunghe e ingombranti gesticolare piano per cercare la parola giusta da dire. Il tuo sorriso grande, la tua risata, la cura con cui riponevi gli occhiali. Ricordo che c'eri sempre per me, nonostante tutto e nonostante me. Ed è una bugia quella che dicono, una bugia che diciamo al cuore che il tempo cura tutte le ferite. Perchè questa no, fa male ancora. Il ricordo delle piccole cose che mi fanno pensare a te mi accompagna ogni giorno. Il tuo modo di parlare anni '50, le tue camicie, il tonno in scatola. Ed in ogni schiena coi capelli brizzolati e il cappellino ho un tuffo al cuore, come se potessi davvero vederti, come se ci fossi fisicamente. Io lo so che al mio somigliarti tanto certamente c'è un perchè, che io possa portarti sempre dentro senza mai perderti davvero.

Occhi di gatto

Non sarò mai una gattara. Dicevo così una volta. E non credo di esserlo nemmeno ora. Eppure la mia visione dei gatti è considerevolmente cambiata da due mesi a questa parte. Un animale che mi ha dato la stabilità e l'equilibrio che cercavo da tempo e che non avrei mai creduto di poter trovare in un felino di cui i più hanno una pessima considerazione. Sarà che le cose non sono quasi mai come sembrano e che finché non le vedi e non le provi da vicino non si può sapere veramente come potranno essere per te. Penso che dai gatti si possa solo imparare. Il senso di indipendenza e libertà ad esempio. Che se ti amano lo fanno perché hai saputo meritartelo. Il loro amore è condizionato. Un gatto non dimentica. E se ti ama lo fa perché si ricorda di te e dell'amore che riceve e delle attenzioni. Dovrebbe sempre essere così: poter scegliere di amare solo chi il nostro cuore se lo merita veramente. La distanza. Un gatto ti cerca solo quando ne ha veramente vogl