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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

Taste of me

scrivo perché sono io non importa come, non importa il resto scrivo per fuggire da una realtà che a volte mi sta stretta scrivo per fuggire da me e ritrovarmi tra le parole e l'eleganza dei versi scrivo per trovare risposte dar fiato alle domande scrivo per trovare un senso scrivo perché sarebbe la cosa che desidererei di più se mi venisse negata scrivo perché la vita mi ha sempre portato a questa deriva di solitudine amara e non ho mai voluto assaggiarla, ma ho capito che non cambierà mai nulla se non la se non la addento almeno un po', se non diventa parte di me. cioè scrivo per non fuggire. Ispirato da questa lettera di Rilke a Ferdinando Pessoa

Luce

Ogni giorno morirò un pò, per uno o due minuti soltanto. Per tutto quel tempo, smetterò di esistere ed essere. finirò di avere un posto su questa terra. E ricomincerò da quello che non sono più. mi troverò un nome mi porterò verso nuovi lidi e nuove spiagge non sarò più io. o forse si. sarò una me che non conosco, che va nella direzione dei propri desideri. avrò un nuovo taglio di capelli sorriderò di più e porterò i tacchi come se dovessi conquistare il mondo. ma quel mondo da conquistare invece sono io. e mi farò domande per un'ora soltanto e poi smetterò. fingendo di trovare tutte le risposte che mi mancano e che forse non avrò mai giungerò ad una nuova visione di me e delle cose ma sarò io a possedere quel tempo, quel minuto. non saranno gli altri e camminerò sulle dune sabbiose affondando il piede nella terra calda e sottile sottile come il vento le vesti azzurre che mi toccano il corpo e che toccano il suolo

Facciamo che

Facciamo che la storia bella siamo noi Quella su cui non c'è nulla di cui sparlare E che tutti invidiano Facciamo che noi ci amiamo E degli altri chissenefrega Facciamo che passiamo le domeniche a dormire fino a tardi A fare niente a vivere quello che c'è Ad esser contenti di un niente Che per noi è tutto. Facciamo che siamo come Le canzoni di Pino Daniele E gli occhi dell'amore I baci e a tazzulell' e cafè Facciamo che non c'è nessuna notizia da raccontare Perché le cose belle non fanno notizia Facciamo che siamo noi E siamo belli come nessun altro al mondo. Facciamo che quando ti dico "ti amo" È primavera Sbocciano i fiori Gli iceberg si sciolgono E la cattiveria del mondo se ne va a dormire. Facciamo che è una magia Senza collocazione e senza tempo E che ogni volta che ti guardo Non capisco dove inizi tu E dove comincio io. Sarà che quel ti amo È come una circonferenza Che ci unisce E non finisce.

Un inno alla vera parità di genere

FEMMINICIDIO ... "Se nascono troppi maschi verrà la guerra", dicevano le nonne. Le donne non si toccano nemmeno con un fiore" Ma se mi piacciono i fiori mica si può dire che sei subito frocio e alla visita militare ti mandano dallo psicologo. “Non piangere come una femminuccia" Fai l'uomo. Dimostra di avere le palle. Chi porta i pantaloni? Mica ti puoi vestire di rosa, commuoverti per i film romantici, amare le poesie sdolcinate, fare le vocine flebili, danzare a occhi chiusi, cantare in falsetto. Mica puoi giocare con le bambole, imparare a cucire, fare a maglia, portare i capelli lunghi o mostrarti nudo alla vita. Tu devi essere uomo come si conviene. Tutto il resto è roba da culattoni, invertiti, pederasti, effeminati, gay, omosessuali, checche. E in ogni caso prima le signore, e così via. Tutte le donne che mi hanno educato: mamme, maestre, fidanzate, mogli, professoresse, catechiste, nonne, zie e vicine, complici d

Il momento

Una donna attraversa la strada. E' mattina. Una fredda mattina tra la nebbia torinese. Piove e Audrey si copre con un impermeabile rosso. I suoi occhi sono limpidi al punto che non riesci a crederci che possano dire bugie. Come quelle bambine coi calzini col bordo di pizzo e le ballerine bianche il giorno della comunione. Ti ricordano un' infanzia che profuma di saponette e giochi semplici. E così quella bambina cresce e diventa una donna fragile, sempre in cerca del sorriso del papà. Col cuore di ghiaccio che nasconde verità. E segreti. Che nasconde il dolore. Al punto che ti chiedi se quella bambola di plastica con la pelle di porcellana può ancora sentire. Oppure se ha il cuore di ghisa. Parole di ghisa. Decise, taglienti. E ti chiedi se sia in grado di amare. Le persone egoiste sanno amare? Perché l'amore può essere rivolto anche soltanto verso noi stessi? Non credo. Credo che questi occhi di vetro e questo cuore di ghisa non sia capace di amare nemmeno se stesso. Sem

Sakura, Komorebi e ... un pò di Giappone

Benvenuto settembre, mi viene da pensare ad un anno che ricomincia e ricomincia sempre dall'autunno. Le foglie degli alberi scoloriscono piano piano. Tutto si mette a dormire, i campi a maggese. E la vita ricomincia sottoterra con i ritmi lenti ma inesorabili della natura. Le radici si muovono sotto terra e anche se non lo vediamo il cambiamento è già in essere. In Giappone esistono dei termini specifici che descrivono questa osservazione della natura, quasi contemplativa e meditativa. Komorebi: la luce del sole che filtra attraverso gli alberi Komeroshi: il primo vento freddo, che anticipa l'arrivo dell'inverno Hanami: l'usanza di osservare la bellezza della fioritura degli alberi di ciliegio (Sakura) e la vita come una realtà che non è mai statica, come i petali dei ciliegi: la loro bellezza è momentanea, un istante in cui attraversano l'aria, si staccano dagli alberi e toccano il suolo. E la consapevolezza della caducità di tutte le co