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Visualizzazione dei post da 2022

David Whyte e il Perdono, la Rabbia e La Maturità

Il poeta e filosofo David Whyte sulla rabbia, sul perdono e su ciò che davvero vuol dire  la parola maturità  Perdonare è assumere un identità più grande rispetto a quella corrispondente alla persona che è stata ferita . “La nostra vita emotiva tiene traccia delle nostre incompletezze” dice Marta Nussbaum nella sua lettera luminosa ai giovani. Una creatura  senza bisogni non avrebbe motivi per avere paura dolore speranza o rabbia. La rabbia invece è una delle emozioni che giudichiamo più aspramente sia negli altri che in noi ma tuttavia comprenderla è centrale per mappare il paesaggio delle nostre vite interiori. Aristotele, piantando il seme per la saggezza pratica all'interno della civiltà riconobbe questo ruolo alla rabbia perché non si chiese se essa fosse buona o cattiva ma piuttosto come se ne potesse fare uso, per quanto tempo, verso chi direzionarla e come andasse manifestata. Questa sottostimata qualità di mappare le emozioni attribuibile alla rabbia è ciò che David Whyte

La neuroscienza della natura: come stare all'aria aperta fa bene al cervello

Quali sono i vantaggi derivanti dallo stare immersi nella natura? - Abbassamento dei livelli di cortisolo e di Stress - Abbassamento della pressione del sangue : salutare quindi anche per chi soffre di problemi cardiaci - Rilassamento a livello cerebrale grazie al contatto con le luci naturali - Esposizione a colori più coerenti tra di loro - Aumento dei livelli di dopamina - Cambiamento del movimento oculare Il disordine tipico dei paesaggi naturali, caratterizzati da linee curve e la ripetizione di modelli nella natura (frattali) calmano il cervello, attivano dei processi che portano alla risoluzione dei problemi : pare che i partecipanti alle ricerche dopo un' esposizione alla natura riescano a risolvere i puzzle più facilmente. Di contro i paesaggi artificiali provocano un effetto chiamato  "ripetizione della cecità" : quando il cervello non trova abbastanza diversità in un paesaggio diventa insensibile  alle parti singole come se non esistessero

Adesso

Ieri ho parlato con gli alberi Ho chiesto loro di mia madre Mi ricordo la sua risata E mi fa male in mezzo al petto In mezzo al petto ho un pulsante Che se lo schiaccio piango Alzai mer: alzai il mare: detto così  mi sembra di poter giocare con la realtà. Mi chiedo perché ti sei scelta questo destino? Cosa avresti fatto al mio posto?! Siamo qui per imparare Ma non pensavo il corso fosse così duro Oppure me lo sono dimenticato? Siamo figli delle stelle Molto più di un pigiama con un cognome ricamato sopra E posso raggiungerti E correre sulla spiaggia insieme a te I nostri piedi bagnati dal mare impanati di sabbia Gli occhi di tua nipote mi parlano di te. Ho visto un settantenne festeggiare saltellando E anche questo mi riporta a te  La vita sa e ci insegna E ci parla attraverso ogni cosa Forse si tratta solo di completare il puzzle e guardare qual è il disegno. Forse si tratta solo di capire che ADESSO è tutto quello che abbiamo.

Diamine

Ci sono vuoti che non si colmano Anatre che non sapranno mai riconoscere un cigno Cigni che cercano ancora uno specchio che non può restituire la loro immagine Una casa dove non voglio vivere Con voci troppo alte e aria di piombo da respirare E diamine indossateli questi miei panni Anche se non riuscite a comprendere, fate un tentativo! E c'è una malattia lenta e insidiosa Un male veloce e senza soluzione E ci sono due madri ma nessuna che si ricorda di me E ci sono cose che la vita sta facendo a pezzi E poi c'è questa orrenda solitudine Cassa di risonanza per i vuoti che non hanno nome E poi alla fine alla fine di tutto All'inizio del cuore e al centro C'è una luce profumata e rosa E ci sono tante lampadine Che mi sorridono E violini tulipani e biscotti a forma di cuore E allora forse devo solo ricordarmi che il paesaggio è fatto di prospettive E che il mio occhio sa scegliere dove guardare. Non tutti i giorni saranno luminosi Ma tutti i giorni dirò grazie alla vita.

Fare pace con il vuoto

In questi giorni ho sentito molto forte questa luna nuova in Bilancia e Giove in Ariete. Si tratta di due archetipi, due schemi anche comportamentali in cui forse ciascuno di noi può riconoscersi. Valutare, soppesare, vedere i due lati della stessa medaglia è tipico della Bilancia, l'arbitro dello zodiaco mentre agire, fare, andare invece è tipico dell'Ariete che è il segno con cui tutti i dodici segni iniziano. Credo che tutti - anche chi non crede nell'oroscopo né all'astrologia - abbiamo bisogno di imparare qualcosa da ognuno di loro. A guardare con attenzione la nostra vita e poi a scegliere ciò che è meglio per noi. Alcune cose del mio passato sono ritornate a galla in questo periodo. Le ho superate tutte? Non credo ma ho fatto un passo un po' più in là. A voi è andata meglio? Avete lasciato andare il vecchio e abbracciato il nuovo?  Ho compreso quanto sia stato importante per me essere amata e approvata dal mondo ma al contempo ho compreso con estrema chiarezz

L' udienza è tolta

L' altro giorno casualmente sono capitata su una pagina e nello specifico su un video in cui si parlava delle critiche e si diceva che critichiamo per difesa. La critica servirebbe a nascondere la nostra paura di ciò che ci è sconosciuto. Ascoltando le sagge parole di Ollin mi è venuto in mente che criticare mi fa spesso sentire più forte e sicura...Rispetto a cosa? Esattamente non saprei ma certamente la critica è una coperta, uno scudo, una protezione: questo l'ho davvero sentito, percepito. E sono passati alcuni giorni.  Mi è capitato di leggere sul web che il nostro cervello lavora per contrapposizioni, per immagini e concetti contrastanti. Senza opposti non riesce a percepire la realtà, senza dicotomie non può immaginare le cose. Forse allora le critiche servono al nostro cervello. Senza critiche non ho opinioni e senza opinioni non esisto e la paura di non esistere è la paura più grande dell'essere umano. Allora in questi giorni ho provato a non formular

Viva la vita

Qualche giorno fa ricordavo alcune lapidi che ho visto in un viaggio a Cracovia . Erano vuote senza nome né date né foto. Senza fiori. Ricordo lo sgomento che questa immagine ha creato dentro di me. Pensarci mi ha trasmesso un profondo senso di dimenticanza, di abbandono, di vuoto. Ed in effetti quanti significati si associano alla morte? Alle lapidi? Alla ritualità di questo eterno addio? Mi stupisce l'attenzione che la cultura cristiana dentro cui sono nata e cresciuta riponga così tanti significati e attenzione alla morte. Sì comprano fiori freschi, lì si porta alla tomba. Ricordo mia nonna pulire con attenzione la tomba di mio nonno, lavarla con l'acqua, asciugarne il marmo. Io stessa lo faccio quando mi capita di andare al cimitero.  Però mi fa sorridere pensare alla cura con cui ci si approccia a questo momento della vita, i gesti, i simboli. L'idea che alla persona che non c'è più si debba mettere il vestito più bello, dare un aspetto decoroso. Non dico che non

Io il pane lo mangio lo stesso.

Non voglio chiedermi come sto Voglio mangiare carboidrati. No che questo pane non fa ingrassare. Non so se è l'energia che questi gg mi richiedono o questo vuoto che ospito dentro da sempre. Carboidrati: idratano e danno energia. Lo dice la parola! Forse il dizionario etimologico non sarebbe d'accordo ma credo in un uso creativo delle parole perciò... La fisica quantistica dice che il vuoto è solo la sottrazione di cose. Reifica i vuoti, le pause tra una nota e un'altra, gli spazi tra le parole. Insomma questo vuoto quantisticamente non esisterebbe. Ma io il pane lo mangio lo stesso.  E penso che c'è chi sostiene che ci scegliamo il destino la famiglia e tutto ciò che ci succede in vita. Io non riesco a crederci ora. Tu diresti che sono tutte cazzate e io riderei, divertita dalla tua solita testardaggine. Mi fa sentire sicura, ti fa sembrare solida. La tua lontananza fa sembrare Torino ancora più silenziosa, mi fa sembrare che è sempre agosto. Invece no. I b

Dono

Siamo scintille! Respiro Il mondo dentro di me Espiro Apro la mano e lascio scorrere via  Il cuore come una rosa pulsante Siamo fatti di bellezza Desidero Ed è tutto qui. L'impossibile è un'assurdità.  Simona Sirna

Come superare una giornata no in 8 mosse

1.Balla come se nessuno ti stesse guardando. Lo dice anche Shakira: hips don't lie: i fianchi non mentono! 2.Respira: a volte tratteniamo troppo il respiro. Respira a lungo e butta fuori 3.Scrivi: usa un diario per raccontare cosa succede. Zeno nel libro di Italo Svevo inizia a scrivere su consiglio dello psicoanalista per "vedersi tutto intero". 4.Fai squat: muovere il colpo fa arrivare ossigeno al cervello e aumentare il proprio quoziente intellettivo. 5.Bevi: a volte la stanchezza è somplicente disidratazione 6.Fai una lista delle cose che vorresti fare: cosa faresti se non avessi paura? 7.Vai a camminare: camminate lente risolvono il 50 per cento dei problemi, camminate veloci circa il 100 per cento 8.Sii grato e cerca la bellezza nel mondo: il mondo è come lo vedi. Ispirato a questo post di Intelligent Change

Sopravvivere ad agosto

Sopravvivere ad agosto A questo silenzio Scomposto Sopravvivere a questo tempo di solitudine Di strade vuote e assolate di domande senza risposta Sopravvivere al caldo Ora che  le zanzare  Sono le uniche rimaste a Torino A me che piace parlare A te che ami i silenzi A me che pare un inferno Il tuo paradiso di strade veloci e parcheggi facili.

Fessure

Dicevo che non avrei mai comprato un libro di poesie, ne ho comprati due. Ho cercato una poesia che raccontasse come mi sento in questo periodo, che raccontasse il senso di perdita, l'assenza, la solitudine. Non l'ho trovata.  Qualche giorno fa sono stata a Castelvecchio di Rocca Barbena, un posticino arroccato nell'entroterra ligure. Per la prima volta nella vita ho preso parte ad una lettura di poesie con Franco Arminio.  La poesia è una roba da vecchi? Forse. L'età media era molto alta: teste bianche  e teste colorate, occhiali, libri tra le mani, gonne, lino, bretelle. Mentre osservavo il pubblico da una parte mi sentivo una privilegiata e dall'altra un po'   una weirdo, come canta qualcuno. Comunque lettura eccezionale. Franco abita a Bisaccia, località che mi fa pensare al vento di libeccio (non so perché). Accento campano, total black, comodissime sneakers, zaino da viaggiatore distratto. La sua ironia, la sua verità, la sua semplicità. A cosa

Bronte

Ricordo le mani di mia nonna radici di un albero antichissimo La sua fede Gli orecchini a clip Il rossetto rosa e la cipria La sua ironia chirurgica L'abitudine di grattarsi la testa  Ricordo lo sguardo attento Ricordo che i vestiti non erano mai abbastanza perfetti Ricordo la perseveranza Le torte al pistacchio La carne al sugo con le patate La ricordo in macchina guidando verso la campagna La vedo muoversi a casa sua  Panni stesi terrazzo di sole. La riporto qui con una fotografia della mente La tengo con me  Ne faccio una cosa sacra Come un bambino coi i soldi per il gelato Come angoli d'ombra nelle giornate d'agosto.

Koivu

Immaginate una casa su un albero completamente circondata dalle fronde al punto da non sapere se siete vicino alla città oppure proprio altrove. Ecco Koivu è questo altrove..un posticino tranquillo, intimo, dove sarete abbracciati dal cinguettio degli uccellini, e dallo sciabordio del fiume.  Legno, pietra, mattoni caratterizzano gli ambienti e vi fanno sentire a casa, al sicuro. Le porcellane con cui tè e dolci sono serviti vi trasportano a casa della nonna.  Le sedie bianche del giardino sinuose e bucherellate potrebbero farvi venire in mente certe estati a casa degli zii di giù, come è successo a me.  Potete venire qui per una merenda, per una colazione oppure per pranzo/cena. Il menù non è per niente banale. Cucina vegetale che è piaciuta moltissimo anche ad una non vegetariana come me. Accostamenti originali, inconsueti ma d'effetto: castagne e mirtilli, barbabietola e nocciole, lasagne al mais, banana bread strepitoso.  Prezzi accattivanti

Diario di bordo

Avevo voglia di scrivere alla fine ed eccomi qui. Sto leggendo un libro illuminante da un po', si chiama Il Nuovo Mondo di Eckhart Tolle. Dopo un incipit poco brillante si sta rivelando davvero una bella scoperta. Aspetto di finirlo per recensirlo. Si avvicina il mio compleanno, vicinissimo ed è un po' come l'ultimo dell'anno in cui faccio un po' un bilancio di dove sono arrivata fino a qui. Sono cambiate molte cose! Quest'anno festeggio con il regalo più bello di sempre ...  E poi un addio senza fine, con cui sto imparando a convivere. Una nuova identità, nuove consapevolezze, nuove finestre sul cuore e spazi grandissimi. Tempi lenti dilatati, cose da fare a casa cose che per una vita non ho fatto gran ché. In questo periodo ci sono due cose che mi orbitano in testa più di altre: 1) che persona voglio essere o voglio diventare? I miei comportamenti sono in linea con quella persona? E aggiustare il tiro quando non mi comporto come vorrei e rimediare. 2) scegli i

Senza

Non voglio essere nient'altro che me Qualunque cosa questo significhi. Dove la senti questa solitudine? Si chiama bocca dello stomaco perché ci parla? Una poesia fatta di domande, come piace a me. Ma chi ha tempo ancora per la poesia? La vita è bella anche quando è brutta perché è la mia! È un impulso irrefrenabile quello di comporre Com+porre cioè mettere insieme cioè la poesia è come un abbraccio, la poesia unisce  E non posso evitare di scriverla.

Le 10 lezioni di vita - Bhagavad Gita

1. Il cambiamento è la legge dell’universo “Ciò che "appartiene" a voi oggi apparteneva a qualcuno ieri e sarà domani di qualcun altro. Il cambiamento è la legge dell’universo”. Nulla è costante. Nulla è definitivo. La vera immobilità deriva dall’abbracciare il movimento – il flusso e riflusso della vita. La terra si muove attraverso lo spazio. La notte segue il giorno. Ogni momento è completamente nuovo. Essere saggi consiste nell’accettare il cambiamento. Essere illuminati vuol dire amare il cambiamento. 2. Tutto accade per una ragione “Qualunque cosa ti sia successa era buona Tutto ciò che accade è buono. Qualunque cosa accadrà sarà anche buona“. Questa mentalità ti dona potere. Questa mentalità attira tutte le cose migliori. Quello che è successo… è successo. Non c’è più niente da fare. Il futuro è un’immagine, un’illusione. E non avverrà mai. E’ sempre ora. E’ possibile controllare il presente. Bisogna viverlo al meglio. 3. Amare il processo senza dipendere dal risultato

La scala a pioli

C'erano una volta due bambine, Chiara e Luna. Chiara parlava tantissimo, sempre. Luna era molto introspettiva e brava ad ascoltare. Erano amiche da sempre e condividevano ogni segreto. Trascorrevano tutte le estati in Sicilia e cantavano, si tuffavano ammare e ridevano molto. Gli anni passavano e loro continuavano a raccontarsi le loro vite reciprocamente. Fino a quando un giorno dopo una lunga passeggiata Chiara cadde in un buco profondissimo nel terreno. Precipitò giù. Mentre cadeva percepiva l'ampiezza del luogo, sembrava che nulla potesse fermare quella caduta, quell' oscurità. Luna le rimase accanto per un po' ma dopo qualche tempo guardando nella buca che per Chiara era così scura e profonda, si accorse che c'era una scala a pioli profonda quanto la buca che consentiva l'uscita. Sarebbe bastato a Chiara voltare le spalle per vederla. Lo disse all'amica. "Chiara ascoltami. C'è un modo per uscire di qui ed è piuttosto facile, pu

InOspitali

Ci sono angoli remoti di mondo Dove il tempo è una garza di cotone E lo spazio un muro senza intonaco Immerso di tracce di umanità rare La sposa bambina Con responsabilità più vecchie dei suoi anni La bellissima amazzone ebano calma come una statua, inamovibile pur nella sua dolce fermezza L'esperta di oroscopi e quotidianità Ci sono servi e padroni E conversazioni piccole ma grandi C'è silenzio Il silenzio dei luoghi senza un nome C'è la noia del non fare. Ci sono momenti uguali a se stessi E pulsazioni meccaniche che si contraggono uguali nella notte Soprattutto ci sono solitudini Dense come i vuoti che non sai riconoscere E su tutto questo c'è una bellezza tra le tue mani Una bellezza che ti allarga un punto nel petto C'è l'amore per la vita che sempre trionfa senza bisogno di difendersi È un dolore antico come il battito cardiaco. E notti insonni E latte che non ha orari E sentire il tuo cuore dentro e fuori di te.

Attesa

Negli ultimi mesi ho imparato che il corpo è un grande maestro Solo che ce ne siamo dimenticati. Che la pazienza è la virtù degli eroi Mentre il giudizio e la ragione sono  I calzini indossati al rovescio dalla paura. Che l'immobilità fisica o mentale avvelenano il corpo e lo spirito. Ascoltare opinioni spesso equivale a perdere il proprio centro ma non farlo è camminare in un deserto senza acqua. Che le opinioni altrui sono un metodo perché la Verità non esiste. Che si può amare anche da lontano. Che il perdono richiede tempo e pratica. Che a volte la lezione da capire è che non possiamo capire; ma possiamo imparare a sentire invece.

Recensione musicale Erem Davi Q, Un sogno diventato irrealtà

Un album dal contenuto corposo che rischia di far perdere il pubblico in uno spazio senza cornice e senza limite Quattordici brani molto orecchiabili e no accattivanti: a tratti rimandano ai  Subsonica   e ad i  Finley   ("Equilibri-Squilibri"), a tratti ad atmosfere anni '70 ("Levin"). Alcuni sono costruiti intorno a delle tematiche quali la paura di vincere, di raggiungere i propri sogni ("L'impressione che ho"), il desiderio di oltrepassare i propri limiti ("I miei eroi"), mentre altre canzoni sembrano essere solo un gioco stilistico ("Prima di Venire", in cui il cantante ripete costantemente la frase “ Non mi ritrovo, sono irrazionale ” o "Pensieri violenti", che termina con uno sparo). In generale, il filo che lega tutti i pezzi è la difficoltà di associazione tra titoli e contenuti come se, pur essendoci dei temi riconoscibili, all'album mancasse una cornice di riferimento, con il rischio di rende

Recensione Musicale Caludio, Acque inquiete

Con una base strumentale così ricca, in merito ai testi si può fare di più L'album si compone di 5 tracce in cui ricorrono delle tematiche precise: l'idea della vita come una sorta di navigazione, talvolta come naufragio, in cui il protagonista risulta essere spesso uno spettatore, un osservatore impossibilitato - per via del suo ruolo – a prendervi parte ("Nello spazio"); l'idea della donna un po' vittima di se stessa, delle proprie pulsioni e raramente consapevole delle proprie scelte ("Se ti guardo"); l'amore come una dimensione che lascia un senso di vuoto e di inutilità ("Aspettando il niente") e la continua ricerca di un senso, la continua attesa che caratterizzano la vita e il costante timore dell'io narrante di perdere qualcosa di importante, inseguendo cose passeggere e vane ("Il faro"). La penna che scrive i testi è toscana, la terra dell'Accademia della Crusca, dove nasce la lingua italiana. In e

Recensione musicale Le Chiavi del faro, la furia degli elementi

Un album alla ricerca della libertà, strumentalmente ricco per un pubblico autonomo e indipendente che sa affrontare l'ascolto di un brano musicale senza alcuna guida e senza alcuna costrizione o regola Libertà è la parola chiave utile per comprendere l'album. La si ritrova nella scelta degli strumenti utilizzati dagli artisti che vantano un'incredibile varietà passando dalla chitarra al sax, dal synth alla drum machine che danno un tocco rock ma anche onirico all'intero disco. Tale libertà inoltre, intesa anche come assenza di ordine e di regole, è da un lato anticipata dalla copertina dell'album che raffigura un insieme poco ordinato di oggetti e dall'altro un imperativo artistico per i membri de Le Chiavi del Faro, che definiscono il loro lavoro musicale come un progetto che ha come scopo quello di suonare liberamente, senza costrizioni di nessun tipo. Gli undici brani del disco orbitano intorno a delle tematiche precise: la ricerca di senso conti

Recensione Musicale Sargano, Ep

Dalla terra di Leopardi, un disco che più che di poesia sa di metafisica Questa band viene dalle Marche, la stessa regione di Leopardi e qualche passo più in là di Recanati, ad Ascoli Piceno. Tuttavia quella geografica è l'unica analogia tra il poeta e il gruppo rock: infatti la sensazione che si avverte ascoltando le canzoni di questi giovani artisti è che siano nate come è nata la band: con un grande slancio ma in maniera estemporanea e senza una vera preparazione alle spalle, diversamente da quanto si potrebbe dire di Leopardi e delle sue poesie. Le cinque tracce dell'album trattano in gran parte di un amore impossibile, di una donna lontana, spesso inarrivabile e a volte crudele (“Oltre le stelle” o “Verde”).  Il brano "Per carità di stato" invece è una cover di  Moltheni , artista a cui la band si ispira e tratta di tematiche socio-politiche: la disoccupazione, il governo italiano e la difficoltà dei giovani di trovare un posto - in tutti i sensi - ne

Recensione musicale Med'uza One, Meduza

Un lavoro che sa colpire e sorprendere, ma solo per chi non ha paura di perdersi in un elemento poco afferrabile L'album si sviluppa in maniera sinuosa,come un movimento d'acqua passando da brani hip hop ("Alla Lontana") ad altri più spiccatamente jazz ("Questa è facile") e infine altri ancora caratterizzati dal connubio tra funky e hip hop ("It's only love"), come se la band volesse comunicare quanto per loro la musica sia una commistione e contaminazione di più generi. I tre stili musicali fanno tutti capo agli States e proprio per questo risulta felice la scelta dell'inglese. Ma "One", uno, è un nome che anticipa quello che è lo schema secondo cui le canzoni sono organizzate: queste cominciano e terminano con due brani interamente realizzati dal quartetto, mentre il resto delle canzoni è un intervallarsi di brani scritti dai Med'Uza e vari collaboratori della scena funky, hip hop e jazz italiana. Con un incipit

E se cambiare ci rendesse nuovi?

Qualche giorno fa sulla pagina Facebook del blog ho condiviso una poesia di Gloria Momoli che parlava del cambiamento e della trasformazione che subiamo nella vita e di quante volte passiamo il tempo a guardare quello che eravamo una volta, ciò che abbiamo perso e non siamo più. Personalmente penso che il rimpianto sia un inutile spreco di tempo perché quello che è passato ormai è andato e non torna. Così quando l'altra sera in TV ho visto la nuova fatica televisiva di Kirsten Dunst, che si chiama  On becoming a God , di fronte alle profonde trasformazioni fisiche dell'attrice nel tempo (se ripenso a com'era quando ha interpretato la fidanzata di in Spiderman con Tobey Maguire) mi è tornato alla mente questo concetto di cambiamento e di trasformazione. In Spiderman la Dunst è estremamente magra, quasi androgina. Nella nuova serie di Netflix invece la sua fisicità è molto diversa da quella ragazza. Le sue forme sono morbide, voluttuose, molto femminili.  È come

Dall'altra parte

In quest'ultimissimo periodo ho avuto la grande fortuna di trovarmi dall'altra parte della staccionata o della barricata. Insomma di non vedere più le cose solo "con i miei occhi" ma di poterle respirare  e indossare con i panni di qualcun altro. È strano come cambino le cose quando le viviamo in prima persona: ci si arroga spesso il diritto di giudicare quello che sentono vivono scelgono gli altri, ma quando siamo noi? Sembra un'altra vita, un altro sguardo sulle cose, un sentire più vicino al resto del mondo.   Ho imparato in prima persona quante paure, fragilità vivono alcune donne in momenti della propria vita in cui si cambia moltissimo per motivi fisici, ormonali psicologici.  Ho assaggiato la tristezza profonda di fronte allo scollamento tra la realtà per come pensiamo che debba essere e quello che è. Che le opinioni non servono poi a tanto: forse solo a darci l'illusione di poter controllare ciò che viviamo e le nostre reazioni. Che non c&#

Pandoro

La paura è come quei dolci che li tagli a fette. Ha una consistenza spessa e concreta. E ci sono mari di persone a navigare il mondo. Alcune egoiste, alcune capaci di vederti alcune che non so se le riuscirò a vedere mai io  E il mondo è un po' più complesso di come mi hanno insegnato da bambina E i sentimenti si mischiano e si confondono come acquarelli ma hanno la forza dei colori accesi. Come vernice  in faccia. Ti schiaffeggiano ti svegliano ti avvolgono. E non sai mai quale lezione dovrai imparare ogni giorno ma se sei pronto ad apprendere il mondo è tutto lì che ti aspetta.  E tu sei parte di questo mistero grande che non saprai spiegare in nessun modo. Forse riuscirai a cantarlo disegnarlo respirarlo ma dirlo a voce sarà davvero complicato. Ma ne farai parte e ne sarai sempre parte come un uccello che si muove nell'aria. Sarai nei tuo elemento e basterà così.