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Visualizzazione dei post da settembre, 2022

Fare pace con il vuoto

In questi giorni ho sentito molto forte questa luna nuova in Bilancia e Giove in Ariete. Si tratta di due archetipi, due schemi anche comportamentali in cui forse ciascuno di noi può riconoscersi. Valutare, soppesare, vedere i due lati della stessa medaglia è tipico della Bilancia, l'arbitro dello zodiaco mentre agire, fare, andare invece è tipico dell'Ariete che è il segno con cui tutti i dodici segni iniziano. Credo che tutti - anche chi non crede nell'oroscopo né all'astrologia - abbiamo bisogno di imparare qualcosa da ognuno di loro. A guardare con attenzione la nostra vita e poi a scegliere ciò che è meglio per noi. Alcune cose del mio passato sono ritornate a galla in questo periodo. Le ho superate tutte? Non credo ma ho fatto un passo un po' più in là. A voi è andata meglio? Avete lasciato andare il vecchio e abbracciato il nuovo?  Ho compreso quanto sia stato importante per me essere amata e approvata dal mondo ma al contempo ho compreso con estrema chiarezz

L' udienza è tolta

L' altro giorno casualmente sono capitata su una pagina e nello specifico su un video in cui si parlava delle critiche e si diceva che critichiamo per difesa. La critica servirebbe a nascondere la nostra paura di ciò che ci è sconosciuto. Ascoltando le sagge parole di Ollin mi è venuto in mente che criticare mi fa spesso sentire più forte e sicura...Rispetto a cosa? Esattamente non saprei ma certamente la critica è una coperta, uno scudo, una protezione: questo l'ho davvero sentito, percepito. E sono passati alcuni giorni.  Mi è capitato di leggere sul web che il nostro cervello lavora per contrapposizioni, per immagini e concetti contrastanti. Senza opposti non riesce a percepire la realtà, senza dicotomie non può immaginare le cose. Forse allora le critiche servono al nostro cervello. Senza critiche non ho opinioni e senza opinioni non esisto e la paura di non esistere è la paura più grande dell'essere umano. Allora in questi giorni ho provato a non formular

Viva la vita

Qualche giorno fa ricordavo alcune lapidi che ho visto in un viaggio a Cracovia . Erano vuote senza nome né date né foto. Senza fiori. Ricordo lo sgomento che questa immagine ha creato dentro di me. Pensarci mi ha trasmesso un profondo senso di dimenticanza, di abbandono, di vuoto. Ed in effetti quanti significati si associano alla morte? Alle lapidi? Alla ritualità di questo eterno addio? Mi stupisce l'attenzione che la cultura cristiana dentro cui sono nata e cresciuta riponga così tanti significati e attenzione alla morte. Sì comprano fiori freschi, lì si porta alla tomba. Ricordo mia nonna pulire con attenzione la tomba di mio nonno, lavarla con l'acqua, asciugarne il marmo. Io stessa lo faccio quando mi capita di andare al cimitero.  Però mi fa sorridere pensare alla cura con cui ci si approccia a questo momento della vita, i gesti, i simboli. L'idea che alla persona che non c'è più si debba mettere il vestito più bello, dare un aspetto decoroso. Non dico che non