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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Tango

L' eleganza coraggiosa delle sedie inclinate sotto la pioggia Che mi ricorda i bugianen che non si muovevano in trincea e resistevano Come la vita che resiste e un po' si piega come una canna al vento Ma che non si fa sradicare da accadimenti esterni a se stessa. E queste sedie sono come gambe di donna incrociate a danzare un tango triste ma che non puoi fermare Talloni coi tacchi piegati a raccogliere qualcosa da terra Piegati ma non distesi sul terreno Protesi verso una possibilità. La vita che si concede un'opportunità L'ennesima occasione Per non farsi dimenticare Ma per essere presente a se stessa E questo ticchettare d'acqua sull' ombrello Come una ballerina di tip tap che tocca veloce il terreno E quel ritmo che sento Quel ritmo che è la vita tutta Questo vivere Queste strade che corrono E poi un lampo che squarcia il mio cuore E mi spaventa E qualcosa si perde in questo taglio atmosferico E qualcosa si illumina dentro Co

Pioggia

Mi poso sulla superficie delle cose Come acqua di pioggia. Respiro Sento che sto naufragando in una dimensione che non posso toccare. Ci sto dentro Accolgo la mia vulnerabilità Respiro Lascio andare le cose Ed è questa navigazione, questa sospensione che mi cura. Mi distendo sulla superficie dell'acqua. Mi abbandono.

Distanza

Se potessi sapere quanto ti penso e ti amo e ti guardo nella mia mente mentre non puoi vedermi Mentre non sai che ti penso Vedresti la forza di un sentimento che è grande E profondo e indicibile. Ma resto qui ferma. Con le gambe inchiodate al cemento Perché è troppo, e a volte questa forza mi lascia senza energie. Eppure mi riempie. E sono sua. E non posso evitarlo, non posso scappare. Io non lo so se è amore, o nostalgia o rimpianto o dolore inespresso. Eppure mi fa sentire paga Ebbra di vita , di gioia Di una felicità immensa ed inspiegabile E mi dico perciò che non importa se non ha un nome Questa tracotanza, quest'immensità Che non so nominare Che non oso toccare Ma che bramo in questa distanza. E questa distanza sei tu.

Una mammasballo

Avere una mammasballo vuol dire dover diventare un supereroe. Vuol dire ascoltare la stessa domanda trecento volte e cercare trecentouno modi per rispondere in maniera diversa perché lei non si ricorda ma tu si. Vuol dire diventare genitore di tua mamma senza dimenticare però che lei è una donna adulta e che le sue scelte, anche se con qualche difficoltà, le sa fare da sé. Vuol dire assecondare, avvicinarsi e allontanarsi come l'acqua del mare dal bagnasciuga, vuol dire non sapere mai qual è la verità, non sapere a cosa credere e non sapere come rispondere ad una realtà che non sai se è vera. Vuol dire perdere il ruolo di figlia e perdere la tua mamma che diventa una mamma sballo. Una mamma che parla un' altra lingua, che si comporta in maniera diversa a volte inspiegabile e rimanere in piedi in mezzo ad una corrente che ti trascina. Vuol dire avere il cuore stretto in una morsa e a volte sentire un buco nero nella pancia quando non sai come comportarti e cosa è meglio fare. A

Il cuore che ride, Charles Bukowski

La tua vita è la tua vita Non permettere che sia trascinata nella più profonda sottomissione. Stai all'occhio Ci sono delle vie d'uscita C'è una luce da qualche parte Potrebbe non esserci poi molta luce ma sconfigge l'oscurità. Stai all'occhio Gli dei ti offriranno delle occasioni Conoscile, coglile! Non puoi sconfiggere la morte Ma puoi sconfiggere la morte in vita a volte  E più spesso avrai l'opportunità di imparare a farlo, più luce ci sarà. La tua vita è la tua vita. Conoscila finché è tra le tue mani Sei meraviglioso. Gli dei aspettano solo di compiacersi attraverso di te.