Sonno profondo di Banana Yoshimoto
Tre donne, tre "sonni" diversi. Tre vite intense, assolute, oniriche. Tre personaggi che vivono una non vita: ce n'è una che non lavora e passa tutto il giorno ad aspettare un uomo, una che è segretamente innamorata della sua nemesi, un'altra che si aggira per la vita come un fantasma. Questa è una Banana Yoshimoto prima di Kitchen. C'è poca luce nelle sue parole ma una grande intensità ed espressività. Ci ritrovo la nostalgica magica che caratterizza i libri della scrittrice, un rapporto lento con la realtà fatto di inspiegabili e affascinanti corrispondenze, di superstizioni, di silenzi e di attese. Una capacità di raccontare l'essere umano in situazioni radicali, un essere umano che vive in qualche modo ai margini: o della società, o di se stesso, o del proprio sentire.
Un alternarsi di luce ed ombra che non è solo reale ma che piuttosto racconta di un chiaroscuro emotivo che abita i personaggi.
E il sogno che è sempre rivelatore, salvezza, chiave di comprensione della vita e dei suoi misteri.
Quello che mi piace citare è però un post scriptum dell'autrice che dice:
"Se le persone potessero leggere questo libro semplicemente con piacere ciò mi renderebbe felice. Se poi qualcuno che si trova nelle condizioni dei personaggi di questi racconti leggendoli dovesse trarne un po' di serenità, questo per me sarebbe il massimo".
Se amate la magia, se cercate un significato alle scelte radicali e drammatiche dell'essere umano se non temete la morte e se la vita vi affascina anche nei toni più scuri, questo libro fa per voi.
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