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Recensione musicale Erem Davi Q, Un sogno diventato irrealtà

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Un album dal contenuto corposo che rischia di far perdere il pubblico in uno spazio senza cornice e senza limite Quattordici brani molto orecchiabili e no accattivanti: a tratti rimandano ai  Subsonica   e ad i  Finley   ("Equilibri-Squilibri"), a tratti ad atmosfere anni '70 ("Levin"). Alcuni sono costruiti intorno a delle tematiche quali la paura di vincere, di raggiungere i propri sogni ("L'impressione che ho"), il desiderio di oltrepassare i propri limiti ("I miei eroi"), mentre altre canzoni sembrano essere solo un gioco stilistico ("Prima di Venire", in cui il cantante ripete costantemente la frase “ Non mi ritrovo, sono irrazionale ” o "Pensieri violenti", che termina con uno sparo). In generale, il filo che lega tutti i pezzi è la difficoltà di associazione tra titoli e contenuti come se, pur essendoci dei temi riconoscibili, all'album mancasse una cornice di riferimento, con il rischio di rende...

Recensione Musicale Caludio, Acque inquiete

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Con una base strumentale così ricca, in merito ai testi si può fare di più L'album si compone di 5 tracce in cui ricorrono delle tematiche precise: l'idea della vita come una sorta di navigazione, talvolta come naufragio, in cui il protagonista risulta essere spesso uno spettatore, un osservatore impossibilitato - per via del suo ruolo – a prendervi parte ("Nello spazio"); l'idea della donna un po' vittima di se stessa, delle proprie pulsioni e raramente consapevole delle proprie scelte ("Se ti guardo"); l'amore come una dimensione che lascia un senso di vuoto e di inutilità ("Aspettando il niente") e la continua ricerca di un senso, la continua attesa che caratterizzano la vita e il costante timore dell'io narrante di perdere qualcosa di importante, inseguendo cose passeggere e vane ("Il faro"). La penna che scrive i testi è toscana, la terra dell'Accademia della Crusca, dove nasce la lingua italiana. In e...

Recensione musicale Le Chiavi del faro, la furia degli elementi

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Un album alla ricerca della libertà, strumentalmente ricco per un pubblico autonomo e indipendente che sa affrontare l'ascolto di un brano musicale senza alcuna guida e senza alcuna costrizione o regola Libertà è la parola chiave utile per comprendere l'album. La si ritrova nella scelta degli strumenti utilizzati dagli artisti che vantano un'incredibile varietà passando dalla chitarra al sax, dal synth alla drum machine che danno un tocco rock ma anche onirico all'intero disco. Tale libertà inoltre, intesa anche come assenza di ordine e di regole, è da un lato anticipata dalla copertina dell'album che raffigura un insieme poco ordinato di oggetti e dall'altro un imperativo artistico per i membri de Le Chiavi del Faro, che definiscono il loro lavoro musicale come un progetto che ha come scopo quello di suonare liberamente, senza costrizioni di nessun tipo. Gli undici brani del disco orbitano intorno a delle tematiche precise: la ricerca di senso conti...