Aveva aspettavo quel momento da
moltissimo tempo, da quando si era accorta che le piaceva, che
pensava ai suoi discorsi intellettualoidi costantemente, al suo anello
al dito indice, all' improbabile taglio di capelli. Si sarebbero
incontrati finalmente. Lui l'avrebbe guardata negli occhi e le
avrebbe detto che la desiderava da tempo, che non faceva altro che
pensare a lei, che lei era l'unica per lui.
Così si incontrarono.
Lui la giacca di lino beige, l' anello
all' indice e le fossette ai lati della bocca. Lei i capelli sciolti,
la borsa nuova e un mare di buone speranze .
Con la punto nera si diressero verso il
castello di Rivoli, che era il posto delle coppiette, dove ci si
scambiava promesse d'amore e ci si confidava segreti inconfessabili:
un posto promettente insomma, da cui erano iniziate tantissime storie
d'amore.
Marta fissava il movimento del
portachiavi che pendeva dalla chiave infilata nel quadro di
accensione: un movimento ondeggiante, che la tranquillizzava.
Intanto faceva la sostenuta, recitando
una parte che era sua già da alcuni mesi, da quando l'aveva
conosciuto.
Non deve sospettare che mi piaccia,
non deve pensarlo non deve vederlo nei miei occhi. Altrimenti
diverrei vulnerabile e stupida.
Così per mesi aveva volutamente
risposto in ritardo ai messaggi che lui le mandava, fingendosi
incurante e distaccata. Ma più aveva bisogno di fingere distacco,
più si rendeva conto di quanto si stesse innamorando di lui, senza
nessuna difesa.
Così quando l'auto si fermò, in cima
al castello e si guardarono negli occhi lei si sentì confusa e
felice, proprio come canta Carmen Consoli, senza difese, senza armi.
Si baciarono, ma fu un bacio frettoloso
e senza troppo trasporto.
A quel punto lei, fermando le mani
nervose di Luca che la accarezzavano in maniera casuale, gli disse:
“Aspetta un attimo, che cosa siamo
noi?”
Lui, guardandola con lo stesso sguardo
di un condannato a morte davanti al plotone di esecuzione, si fece
indietro e disse che non aveva tempo per una relazione seria, che per
lui la carriera era troppo importante, che sapeva che nella sua vita
avrebbe avuto successo e che nei suoi progetti non c'era posto per
l'amore, che avrebbe potuto dirle che l'amava per ottenere "quella cosa lì" ma che non l'aveva fatto. Era stato sincero e le aveva detto la verità.
Lei le disse “ho capito” fingendo
indifferenza, guardando fuori dal finestrino e mentre gli diceva:
“portami a casa” sentiva che il
cuore le si stava spezzando in mille pezzi e che non sarebbe più
stata la stessa, dopo quella sera.
simo scrivi benissimo, fallo più spesso ;-)
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