Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2018

Waking di Theodore Roethke

Mi rendo conto di essere addormentato e mi sveglio lentamente Sento che il mio destino sta in ciò di cui non ho timore alcuno. Imparo andando dove devo andare. Pensiamo che si impari attraverso le sensazioni, ma cosa dobbiamo conoscere veramente? Sento la mia anima danzare dolcemente da un orecchio all'altro. Mi rendo conto di dormire e mi sveglio lentamente. Chi siete voi, tra tutti quelli che stanno così vicini a me? Che Dio benedica la terra. Imparo andando dove devo andare. La luce colpisce l'albero, ma chi può dire come? Il misero verme percorre le scale controvento. Mi rendo conto di dormire e mi sveglio lentamente. Madre natura hai in serbo degli altri progetti per me e per te per cui goditi quest'aria vivace e impara dolcemente dove devi andare semplicemente andando. Questa scossa mi fa sentire immobile, avrei dovuto saperlo. L'eternità ci sfugge. Ed è vicina. Mi rendo conto di dormire e mi sveglio lentamente e imparo andando dove devo andare. Sono c

Il libro delle piccole rivoluzioni

Questo libro sovverte l'ordine delle cose. Un libro a cui sono arrivata per caso ma che sorprendentemente mi ha insegnato molto. L'autrice è una scrittrice, attrice, presentatrice Elsa Punset. Spiega nel dettaglio come gestire o convivere con il turbinio di emozioni che spesso ci invade. Da delle strategie per uscire dal tunnel, per affrontare la rabbia, per essere più felici. Tanti piccoli consigli per una grande rivoluzione: cambiare prospettiva sulle cose e sulle situazioni, imparare a vedere quello che abbiamo anziché ciò che ci manca. Questo manuale è un pout-pourri di psicologia, pragmatismo, letteratura, citazioni, meditazioni, storie vere raccontate per riconoscersi ritrovarsi e darsi una direzione. Lo consiglio a tutti perché affronta temi importanti come ad esempio il senso di solitudine, la depressione e l'infelicità con estrema delicatezza e leggerezza ma al contempo con incredibile profondità ed intelligenza.

Aggiornamenti

L'altro giorno sul bus ho visto un bambino felice che si mangiava un croissant. Tutto preso nell'atto di gustare la crema che c'era dentro. In quel momento lui era totalmente  dentro quella sensazione di piacere e dolcezza. È durata un paio di secondi quella felicità;  poi ha rifilato il croissant alla mamma. Per quei due secondi il mondo si è fermato. E quella felicità avrebbe potuto durare anche per sempre. Se il tempo è solo un' unità di misura chi può dire quanto dura davvero un attimo? Poi il bambino ha chiesto un'altra brioche alla mamma. Lei ha preso una brioche della Bauli confezionata, ha rotto l'involucro di plastica come fosse un palloncino scoppiato ma la brioche è schizzata dall'altra parte del pullman per via di una brusca fermata dell'autista. Hanno riso, come matti. Mi è venuto da pensare che bisognerebbe tornare a questa semplicità di quando eravamo bambini. Finalmente ho letto la storia di Don Chisciotte. Un uomo che voleva essere un

Un pò di me

Un pò che non scrivevo qualcosa di veramente mio e quindi eccomi qui. Ad affacciarmi al mondo, nuovamente attraverso la mia finestra. Nella vita non so cosa farò o dove andrò. C'è qualche idea che turbina nell'aria e sono in attesa di qualche risposta. Periodo di piccole consapevolezze, di tante piccole cose. E le piccole cose, tutte insieme, fanno quelle grandi. Ho imparato che dobbiamo ringraziare ogni giorno per quello che abbiamo, per quanto piccolo possa sembrarci. Ho imparato che la forza non ha tanto a che fare con il farsi vedere invincibili ma piuttosto con il convivere con i nostri difetti, con l'accettare la nostra imperfezione, con l'essere indulgenti verso se stessi. Ho imparato che la compassione è il modo migliore di avvicinarsi al mondo, di comprendere che non siamo soli. Ho imparato che se sei in grado di accettare e sospendere il giudizio allora sei in grado di provare la forma più alta di amore e la più nobile. Ho imparato che non sono responsabi

Quando sarò capace di amare

Quando sarò capace d'amare probabilmente non avrò bisogno di assassinare in segreto mio padre né di far l'amore con mia madre in sogno. Quando sarò capace d'amare con la mia donna non avrò nemmeno la prepotenza e la fragilità di un uomo bambino. Quando sarò capace d'amare vorrò una donna che ci sia davvero che non affolli la mia esistenza ma non mi stia lontana neanche col pensiero. Vorrò una donna che se io accarezzo una poltrona, un libro o una rosa lei avrebbe voglia di essere solo quella cosa. Quando sarò capace d'amare vorrò una donna che non cambi mai ma dalle grandi alle piccole cose tutto avrà un senso perché esiste lei. Potrò guardare dentro al suo cuore e avvicinarmi al suo mistero non come quando io ragiono ma come quando respiro. Quando sarò capace d'amare farò l'amore come mi viene senza la smania di dimostrare senza chiedere mai se siamo stati bene. E nel silenzio delle notti con gli occhi stanchi e l'animo gioi

Ci vediamo da Mario prima o poi.

Riporto per intero un post di una ragazza di Torino che si occupa di mindfulness, mi è piaciuto molto e vorrei che il messaggio passasse il più possibile. "Oggi ero in metro. Davanti a me una signora parla al cellulare, piangendo: “Mario, dimmi quando… dimmi quando…” Tutti (me compresa) eravamo incuriositi dalla scena. Alcune donne avevano lo sguardo comprensivo. Come a dirle: “Ci sono passata anche io”. A volte è più semplice sentire la connessione che abbiamo con gli altri. Altre volte no, ci lasciamo travolgere da un senso di separazione e diversità. Eppure se ci pensiamo bene, a mente lucida, ci rendiamo conto che ogni persona che incrociamo è esattamente come noi. Ha i suoi pensieri, le sue paure, le sue insicurezze. E proprio come noi desidera solamente essere felice. In questo periodo storico vengono sottolineate le differenze e siamo sempre più portati a costruire muri tra noi e gli altri. Etichettiamo: vecchio, giovane; capo, sottoposto; amico, sconosciuto; italiano

Nuova vita per Infine

Mi piacerebbe poter usare il mio blog per fare qualcosa di bello, come aiutare le altre persone.   Per varie vicissitudini che non sto a spiegare in questo esatto momento la questione dei malati di Alzheimer mi sta molto a cuore.   A differenza di altre malattie, non esiste un esame specifico per diagnosticare questa patologia. E' stata scoperta nel 1906 dallo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer - ma ancora oggi non se ne conoscono chiaramente le cause. Sconosciuto è altresì quello che succede a chi si ammala e quali possano essere le cure a lungo termine anche perché ogni malato d'Alzheimer è diverso, ogni persona segue un iter differente nello sviluppo della malattia.  L'Alzheimer è un disturbo che ti porta a perdere completamente dei pezzi di te, della tua memoria, del tuo passato.   Qui una fiaba che lo racconta ai bambini e che trovo molto bella   A Torino fino a poco tempo fa esisteva una Onlus che si chiamava Infine. Sosteneva

Belleza

Che io abbia amore a sufficienza Per superare la paura, l'indifferenza, la sfiducia Che ci sia bellezza intorno a me La bellezza di uno sguardo La profondità di un contatto L'autenticità di un sentimento condiviso Che io abbia abbastanza forza per combattere Per perorare una causa a cui il mondo sembra essere indifferente Che possa non sentirmi mai sola Ma che riesca a sintonizzarmi Con il resto del mondo Perché non c'è distanza tra me ed esso. Che esista un'armonia così profonda Da non poterla toccare o definire Con le parole E questa armonia io possa portarla Sempre dentro Anche nei giorni di pioggia

Viva la libertà

Preziosa e fragile Instabile e precaria Chiara e magnetica Leggera come l'aria Sempre moderna anche quando è fuori moda sempre bellissima cammina per la strada all'orizzonte dietro la fronte sul palcoscenico e dietro le quinte allenami insegnami a vivere con te Viva la libertà Viva la libertà Viva la libertà Viva la libertà Viva viva viva viva Parola magica, mettila in pratica Senti che bella è, quant'è difficile E non si ferma mai, non si riposa mai Ha mille rughe ma è sempre giovane Ha cicatrici qua, ferite aperte là Ma se ti tocca lei ti guarirà Ha labbra morbide, braccia fortissime E se ti abbraccia ti libererà Viva la libertà Viva la libertà Viva la libertà Viva la libertà Viva la libertà Viva la libertà Viva la libertà Viva la libertà Viva viva viva viva Io ti difenderò, madre dolcissima Esigentissima, fantasmagorica Atletica, magnetica Volatile, poetica Le donne e gli uomini ,gli esseri umani Piante selvatiche e tutti gli animali Spiriti liberi ovunque siate voi F

Cornetti

Eccole qui le parole che amo tanto. Le parole. Messe in fila una accanto all'altra come caramelle da scartare. Eccole qui questi falsi amici, vuoti come vuoto è l'eco dentro ad una stanza, come cornetti caldi gonfi di nulla ma è quel nulla che li nutre. E cosa sono io che amo tanto queste ampolle vuote, queste assenze di significato? Una che esercita la magia del non essere, del non esserci. You think that I'm strong. You wrong you wrong. I sing my song my song my song. Mi sembra di non avere un cardine a cui appoggiarmi. Che tutte le mie certezze non ci siano più. Che tutta la realtà sia sovvertita ed io con lei. Mi hanno chiesto : perché cerchi sempre il perché? Ottima domanda Watson, non so rispondere. A volte le cose sono. Semplicemente. A volte i perché sono come un filo spinato che non finisce mai. E mentre non ho un senso, penso che forse questo zero è semplicemente il punto da cui ripartire.

Taste of me

scrivo perché sono io non importa come, non importa il resto scrivo per fuggire da una realtà che a volte mi sta stretta scrivo per fuggire da me e ritrovarmi tra le parole e l'eleganza dei versi scrivo per trovare risposte dar fiato alle domande scrivo per trovare un senso scrivo perché sarebbe la cosa che desidererei di più se mi venisse negata scrivo perché la vita mi ha sempre portato a questa deriva di solitudine amara e non ho mai voluto assaggiarla, ma ho capito che non cambierà mai nulla se non la se non la addento almeno un po', se non diventa parte di me. cioè scrivo per non fuggire. Ispirato da questa lettera di Rilke a Ferdinando Pessoa

Luce

Ogni giorno morirò un pò, per uno o due minuti soltanto. Per tutto quel tempo, smetterò di esistere ed essere. finirò di avere un posto su questa terra. E ricomincerò da quello che non sono più. mi troverò un nome mi porterò verso nuovi lidi e nuove spiagge non sarò più io. o forse si. sarò una me che non conosco, che va nella direzione dei propri desideri. avrò un nuovo taglio di capelli sorriderò di più e porterò i tacchi come se dovessi conquistare il mondo. ma quel mondo da conquistare invece sono io. e mi farò domande per un'ora soltanto e poi smetterò. fingendo di trovare tutte le risposte che mi mancano e che forse non avrò mai giungerò ad una nuova visione di me e delle cose ma sarò io a possedere quel tempo, quel minuto. non saranno gli altri e camminerò sulle dune sabbiose affondando il piede nella terra calda e sottile sottile come il vento le vesti azzurre che mi toccano il corpo e che toccano il suolo

Facciamo che

Facciamo che la storia bella siamo noi Quella su cui non c'è nulla di cui sparlare E che tutti invidiano Facciamo che noi ci amiamo E degli altri chissenefrega Facciamo che passiamo le domeniche a dormire fino a tardi A fare niente a vivere quello che c'è Ad esser contenti di un niente Che per noi è tutto. Facciamo che siamo come Le canzoni di Pino Daniele E gli occhi dell'amore I baci e a tazzulell' e cafè Facciamo che non c'è nessuna notizia da raccontare Perché le cose belle non fanno notizia Facciamo che siamo noi E siamo belli come nessun altro al mondo. Facciamo che quando ti dico "ti amo" È primavera Sbocciano i fiori Gli iceberg si sciolgono E la cattiveria del mondo se ne va a dormire. Facciamo che è una magia Senza collocazione e senza tempo E che ogni volta che ti guardo Non capisco dove inizi tu E dove comincio io. Sarà che quel ti amo È come una circonferenza Che ci unisce E non finisce.

Un inno alla vera parità di genere

FEMMINICIDIO ... "Se nascono troppi maschi verrà la guerra", dicevano le nonne. Le donne non si toccano nemmeno con un fiore" Ma se mi piacciono i fiori mica si può dire che sei subito frocio e alla visita militare ti mandano dallo psicologo. “Non piangere come una femminuccia" Fai l'uomo. Dimostra di avere le palle. Chi porta i pantaloni? Mica ti puoi vestire di rosa, commuoverti per i film romantici, amare le poesie sdolcinate, fare le vocine flebili, danzare a occhi chiusi, cantare in falsetto. Mica puoi giocare con le bambole, imparare a cucire, fare a maglia, portare i capelli lunghi o mostrarti nudo alla vita. Tu devi essere uomo come si conviene. Tutto il resto è roba da culattoni, invertiti, pederasti, effeminati, gay, omosessuali, checche. E in ogni caso prima le signore, e così via. Tutte le donne che mi hanno educato: mamme, maestre, fidanzate, mogli, professoresse, catechiste, nonne, zie e vicine, complici d

Il momento

Una donna attraversa la strada. E' mattina. Una fredda mattina tra la nebbia torinese. Piove e Audrey si copre con un impermeabile rosso. I suoi occhi sono limpidi al punto che non riesci a crederci che possano dire bugie. Come quelle bambine coi calzini col bordo di pizzo e le ballerine bianche il giorno della comunione. Ti ricordano un' infanzia che profuma di saponette e giochi semplici. E così quella bambina cresce e diventa una donna fragile, sempre in cerca del sorriso del papà. Col cuore di ghiaccio che nasconde verità. E segreti. Che nasconde il dolore. Al punto che ti chiedi se quella bambola di plastica con la pelle di porcellana può ancora sentire. Oppure se ha il cuore di ghisa. Parole di ghisa. Decise, taglienti. E ti chiedi se sia in grado di amare. Le persone egoiste sanno amare? Perché l'amore può essere rivolto anche soltanto verso noi stessi? Non credo. Credo che questi occhi di vetro e questo cuore di ghisa non sia capace di amare nemmeno se stesso. Sem

Sakura, Komorebi e ... un pò di Giappone

Benvenuto settembre, mi viene da pensare ad un anno che ricomincia e ricomincia sempre dall'autunno. Le foglie degli alberi scoloriscono piano piano. Tutto si mette a dormire, i campi a maggese. E la vita ricomincia sottoterra con i ritmi lenti ma inesorabili della natura. Le radici si muovono sotto terra e anche se non lo vediamo il cambiamento è già in essere. In Giappone esistono dei termini specifici che descrivono questa osservazione della natura, quasi contemplativa e meditativa. Komorebi: la luce del sole che filtra attraverso gli alberi Komeroshi: il primo vento freddo, che anticipa l'arrivo dell'inverno Hanami: l'usanza di osservare la bellezza della fioritura degli alberi di ciliegio (Sakura) e la vita come una realtà che non è mai statica, come i petali dei ciliegi: la loro bellezza è momentanea, un istante in cui attraversano l'aria, si staccano dagli alberi e toccano il suolo. E la consapevolezza della caducità di tutte le co

Amore, tulipani e bellezza #826

Che succede se bacio tutti i difetti che hai imparato ad odiare? se ci metto le mani sopra e le lascio ferme finchè il mio calore incontri il tuo fino a scordarti che tra i nostri corpi ci sia mai stato dello spazio vuoto? Che succede se amo tutto ciò che detesti e se passo i giorni a sporcare i tuoi pensieri passati in centrifuga? A mostrarti nuovi aspetti della stessa immagine di te che hai incominciato ad evitare allo specchio? Che succede se dico che tutto ciò che dicono è sbagliato e riempio le tue orecchie di parole sincere in una lingua che non usi più? Che succede se pianto dei fiori nuovi nelle parti di te che hai condannato e te ne insegno i nomi mentre sbocciano? Che succederebbe se ti chiedessi di non recederli e di lasciare che i petali abbelliscano il terreno mentre fai una piroetta dentro la tua vita? Che succede se non dimentichi mai che non sei null'altro che pura bellezza? Tyler Knott Gregson Qui , la versione inglese.

Dove non ci sono regole, ascolta il cuore

Mi faccio una fracco di domande. sempre. da sempre. troppe? forse. ma sono io. anche quando quest'essere me significa essere incasellata e ficcata dentro una scatola, a forza. quando penso tanto, troppo... rallento. mi fermo. ascolto il mio respiro, la mia pancia. ritorno a me. ritorno qui. acchiappo la scimmia che si aggrappa alle liane della mia mente e le accarezzo un po' la testa. l'abbraccio e le dico di stare tranquilla, che non c'è nulla da temere. A volte sto con me. mi ascolto. navigo dentro di me, stringo amicizia con i demoni che abitano dentro di me. Concedo loro lo spazio per esprimersi ma cerco di far in modo che non vincano la mia partita. e nel gioco che è la vita non accetto di partecipare, mi accontento solo di vincere. Più cresco (invecchio) più mi rendo conto che tutte le certezze che avevo un tempo non ci sono più e forse è questo diventare grandi, imparare a convivere con le incertezze, con le paure, con le domande. ma scegliere di a

Il disagio dell'aragosta

Qualche giorno fa, una cara amica mi ha mandato questo video in cui Abraham Joshua Twerski, uno psichiatra, parla del "disagio dell'aragosta" . La storia di questo crostaceo è molto curiosa. L'aragosta al suo interno è molle. Il guscio serve proprio a proteggerla ma, al momento della crescita, diventa un ostacolo per l'animale, perché lo costringe a stare in uno spazio stretto. L'unico modo per crescere è liberarsene. Quindi l'aragosta si nasconde, si libera dal guscio e ne produce uno nuovo, dove stare più comoda. E' proprio il fatto di sentirsi stretta a far sì che l'aragosta cambi e produca un guscio nuovo. La storia dell'aragosta insegna tre cose: 1) le nostre corazze ci proteggono ma a volte diventano un ostacolo al cambiamento 2) a volte l'unico modo per cambiare è liberarsi dai nostri "innati meccanismi di difesa" e costruirsene di nuovi, specie quando le condizioni intorno a noi si modificano 3) una situazi

Elogio dei fallimenti

Ho scoperto che in Svezia esiste un museo dei fallimenti. Ci hanno messo tutte le cose realizzate ma che non hanno mai avuto successo. Nella maggior parte di casi si tende a mettere in vetrina i nostri successi, i risultati che abbiamo ottenuto. Dimenticando però che spesso quei risultati sono stati la conseguenza di un insuccesso precedente, di un ineffabile fallimento. Eppure pensate a tutte le volte che una cosa è andata storta: un ingranaggio nel meccanismo. Avete pensato che non ce l'avreste mai fatta. Invece poi sì. Quel fallimento anzi è stato il punto di partenza per ricominciare con più slancio. O magari per cambiare strada. Gli insuccessi fanno parte del successo quanto il risultato stesso. Perché ci danno la traccia. Se riproviamo dove ci siamo fermati dicono della nostra tenacia. Se ci conducono da un'altra parte dicono che ci stiamo ancora cercando ma che continuiamo a camminare. Sono stata bocciata ad un esame di archeologia all'Università. Ho ritentato e ho

A Vale

Cara Vale, Ma ti ricordi di me? Di me e te a camminare per i corridoi del Curie ad immaginare un mondo che ci sembrava negato. E le tue risate, le tue maniche corte in pieno inverno. E niente alcolici in gita e sentirci fuori dal coro ma dentro la nostra amicizia. E amori non corrisposti e il resto della classe a cui non ci sembrava di appartenere. E poi perdersi. E ritrovarsi ogni volta con lo stesso sorriso. E le tue pacche sulla spalla, il viaggio a Londra, la ciaspolata e la polenta in montagna e tutto il resto. E la nostra promessa di sentirci a quarant'anni,ti ricordi vale? A volte le porte si chiudono con il cemento armato e non le riapri più. Però ti pensavo e ti saluto così.

La vita è una ciliegia

Se cercate la parola amore su un dizionario etimologico scoprirete che deriva da a- e mors. Significa letteralmente senza morte. Significa che l'amore è la vita. Mi pare curioso però che questo sentimento sia inteso come assenza di qualcosa anziché come presenza di qualcosa che esiste davvero. Può darsi che anticamente si prestasse più attenzione  alle carenze piuttosto che all'essere presente di una determinata cosa, ma fatto sta che l'amore già solo dalle sue origini semantiche ha a che fare con la vita e questo mi pare di grande importanza. Altro aspetto interessante  è che la parola non deriva da altri composti, come se bastasse a se stessa. Amare qualcuno in senso lato vuol dire dargli vita, restituirgliene. Dargli nutrimento. Prévert diceva che la vita é come una ciliegia, la morte è il nocciolo e il ciliegio invece é l'amore. L' amore quindi sarebbe qualcosa che ci da radici e ci fa crescere ed in sé ha la vita e la morte.  È un insieme di cose e di elemen

Robe di Simo

Mi perdo nei meandri, nei piccoli angolini dei significati. Tra la semantica a rincorrer parole come Alice dietro il bianconiglio. Mi nascondo tra le pieghe di un suono, sotto il verde di una virgola e il vermiglio di un punto. Sono qui, sono lontano, sono a due passi dal mio cuore. Ed è il mio che batte più forte di tutti e non lo puoi ignorare. Ed è tutto quello che c'è, una bomba rossa pronta ad esplodere con uno sguardo, un sorriso, un tocco. Ed è questa luce, questa luce in questa lunga colonna buia a spingermi sempre un pò più in là, sempre un pò oltre, sempre più al di là di me. E te la porgo questa luce perché ce l'abbia pure tu per guardare, per vedere meglio, per cogliere quegli angoli di significato che mi piacciono tanto. Perché al buio possiamo resistere solo se accendiamo la luce e non la spegniamo più.

Monegato: quando i secondi ti rendono il primo

Un altro posto di Torino che ho scoperto da un po' è Monegato un ristorante molto colorato attento ai prezzi, alla qualità e all'ambiente (piatti e posate sono riciclabili). A Torino ce ne sono tre, mi dice Luca, il proprietario. Uno in piazza Madama, uno in via Verdi e uno in via Biglieri. Il motto dei tre ristoranti è "Primi, secondi a nessuno". Nonostante il motto il posto offre un ampia scelta di piatti (anche secondi) e dolci. L'atmosfera di Monegato è molto accogliente, ci sono lunghi tavoli di legno che rendono più facile socializzare, prese per ricaricare il cellulare, gancetti ai tavoli per appendere le borse o gli zaini. È il posto perfetto per lo studente che vuole mangiare qualcosa tra una lezione e un'altra, per vecchi amici che vogliono mangiare come a casa della mamma un piatto di amatriciana, per compagni di classe che festeggiano la fine dell'anno scolastico. L'ambiente colorato rende il locale allegro e sbarazzino.   Luca segue

Kitchen di Banana Yoshimoto

Un libro che vi consiglio di leggere è Kitchen di Banana Yoshimoto. Mi ricordo quando lo scoprii sul bancone di un supermercato e decisi di acquistarlo. È la storia di una ragazza, Mikage, che rimane completamente sola, senza famiglia e viene praticamente adottata dal suo compagno di scuola. Kitchen perché la cucina è l'elemento che lega tutti i momenti della storia: il rapporto della protagonista con la nonna, con il fidanzato, con il suo compagno di scuola. La cucina è la calma,l'amore, la meticolosità. E la storia è tutta permeata dalle atmosfere giapponesi di ciliegi e di petali che cadono lenti sul terreno. Dai riti, dalle corrispondenze tra segni e cose che succedono veramente. E una storia d'amore delicata e mai sussurrata tra i due protagonisti. Un rincorrersi senza fretta e senza davvero correre. Un cercarsi immersi nei ritmi lenti tipici del Giappone. Insomma quello che più di tutto colpisce della storia è la magia sottile e precisa del Giappone, di calme che non

Guilty of Dust

Eccola qui una poesia che mi è capitata per caso e mi è piaciuta. L'autore è Frank Bidart, professore, poeta e vincitore di un premio Pulitzer per la poesia. In Guilty of Dust l'amore, secondo quanto sostiene lui è la distanza tra noi e ciò che amiamo, come se fosse funzionale a colmare un vuoto interiore. È una spinta verso ciò che desideriamo e che ci manca, ed è una strada, il nostro destino. L'amore come forza positiva ma anche distruttrice, come qualcosa contro cui o in virtù di cui lottiamo e che per la sua intensità ci riduce in polvere (=dust). Una forza incontrollabile, una voce che non si può non ascoltare. E' il desiderio di sparire dentro l'arte in tutte le sue forme, esserci senza esserci davvero, completamente avviluppati in una dimensione che è altro dal reale. E tutta l'energia che pervade questo palcoscenico che l'autore sembra aver messo in piedi in questa poesia: una forza tracotante che sembra circondare autore e lettore in

Solstizio

Oggi è il solstizio d'estate. Il giorno più lungo dell'anno. All'apice del suo splendore da oggi in poi la luce inizia a scemare. Mi vengono in mente tutte le volte che nella vita le cose, arrivate alla loro maturazione poi piano piano si accorciano su se stesse, come foglie sotto le fiamme. Mi viene in mente che tutto è un ciclo, che nulla rimane fermo, uguale a se stesso. Le cose cominciano, finiscono, cambiano colore. Da un lato questo porta con sé un pizzico di tristezza, dall'altra la misteriosa magia delle cose imperiture, che non muoiono mai veramente. L'idea che possiamo nascere nuovi e ricominciare da zero, semplicemente decidendolo. E il rispetto del tempi. In una realtà che ci porta a correre continuamente rispettare i cicli è un atto rivoluzionario. Aspettare che i tempi siano maturi ed essere qui, esserci sempre,sempre presenti a se stessi. Molta felicità deriva dal saper apprezzare quello che c'è, nello stare in quello che c'è. Quindi auguro

Nelle mie scarpe

Quanti anni occorrono per diventare grandi? E cosa vuol dire poi essere adulti? A un giorno dal mio compleanno sento di dover affrontare l'argomento. Secondo i romani l'adolescenza terminava a 25 anni, quindi rientro ampiamente nell'età adulta, già da un bel pezzo oltretutto. Se leggiamo l'etimologia dei due termini (adolescente e adulto) entrambi hanno la stessa matrice: ad + alere che significa letteralmente "verso il nutrimento". La cosa che differenzia un adolescente da un adulto è che mentre per il primo si sta ancora " nutrendo", il secondo ha terminato questo percorso formativo. Personalmente la mia adolescenza è terminata forse una settimana fa. C'è da dire che io ho fatto sempre tutto in ritardo o con i miei tempi e quindi ci sta anche che la mia adolescenza si collochi un pò più in la rispetto a dove la collocavano i romani. Credo che essere grandi o adulti consista però più in un approccio alla vita e ai problemi che in una fascia

Storia di un capitano

E dove te ne vai marinaio con quei occhi azzurri come il cielo Chissà quanti mari han visto Che li han resi tristi Chissà in che lidi sei arrivato Quante terre hai conquistato Quanto in lontananza hai spinto lo sguardo. Chissà dove te ne vai marinaio con quegli occhi azzurri Come il mare Se ti sei perso a naufragare e poi ti sei ritrovato. E chissà marinaio se sei stato Capitano Di una ciurma il primo uomo E poi sei caduto giù. Chissà dove te ne vai marinaio Sai che la tristezza è l'altro lato della tenerezza? E quanto dolci sono quegli occhi tristi Che guardano lontano E nascondono segreti e parole Mentre fuori piove ed il mare è solo acqua. Marinaio,capitano di una nave che si è arenata Insegui i sogni dietro ad un sorriso. E io ti trovo sulla riva di una storia che non So raccontare E non oso domandare E tu non ci sei più

Tutto quello che c'è

Qualche settimana fa mi è capitato di fare una scampagnata con un gruppo di persone molto più grandi di me. Avrebbero potuto essere i miei nonni. E mi sono resa conto, guardandoli sorridere all'idea di poter camminare in un parco, di quanto la felicità sia semplice. Ogni giorno ci affanniamo all'idea di inseguire qualcosa, qualcosa che forse non c'è se non nella nostra testa quando in realtà non ci serve nient'altro oltre quello che è già nostro per sorridere un pò. Una cena fuori, una telefonata con un'amica, un messaggio di incoraggiamento. Alla fine della giornata tutti questi "potenziali nonni" hanno fatto un bilancio della scampagnata. E alcuni hanno detto che sono stati contenti di aver respirato dell'aria buona o di aver trascorso una giornata in compagnia. Mi sono resa conto di quante sono le cose superflue di cui ci circondiamo ogni giorno: pensieri, oggetti, ossessioni. E di quanto forse, più la vita ti scorre davanti più sei pronto a lasc

Le dieci leggi del Karma

Il karma è un concetto molto vago e difficile da definire con precisione. Potremmo dire che è l'insieme delle azioni che un individuo compie ogni giorno e che si inseriscono in un sistema di cose o in una scala di valori per cui ad ogni azione (causa) corrisponde un determinato effetto. Secondo questo modo di vedere le cose quello che ci accade è il risultato di quello che abbiamo vissuto in una vita precedente. Inoltre siamo condannati a rinascere nuovamente al fine di superare tutto quello che non siamo stati in grado di affrontare proprio in quelle vite. Come se il destino di ognuno di noi fosse quello di invididuare il rapporto più corretto tra un'azione e l'effetto che essa sortisce su di noi e su quanto abbiamo intorno. In uno dei miei ultimi viaggi mi sono imbattuta nelle 19 regole del Karma del Dalai Lama. Io ho cercato di farne un sunto che potesse andare bene per come la vedo io e che possa andar bene più o meno per tutti. la visione buddista del mondo implica

A Zacinto, Ugo Foscolo

Ecco una poesia che già ai suoi albori racchiude un senso profondo dell'ineluttabilità delle cose e di certe scelte della vita: né mai più. È per il suo incipit così forte e triste che si fa ricordare. E questo continuo salto spazio-temporale tra il momento in cui l'autore scrive (XIX sec) ed il passato dell'antica Grecia. Foscolo parla di scelte politiche che lo hanno fatto allontanare dalla sua terra natia ed opera dei paragoni tra il suo peregrinare continuo, forse una costante ricerca di sé e Il peregrinare di Ulisse, volto però a tornare ad Itaca e accenna alla bellezza di Zante paragonandola alla dea della bellezza. Ho ripensato a questa poesia una notte in cui ho fatto una scelta molto importante e molto definitiva nel mio cuore e i miei occhi si sono incastrati in quella triplice negazione. Ho pensato a cosa potesse voler dire per Foscolo, esiliato, allontanato, dalla sua terra, quasi divelto da se stesso. Una scelta che consciamente l'autore aveva preso, sep

Quercia

L' amore si infila piano tra le pieghe dei vestiti Tra i velluti i pizzi e i bottoni dei jeans Fa rumore dentro. È il silenzio degli ombrelli in una sera di pioggia La colazione fumante nei bar al mattino Un odore Una sensazione Un calore che divampa e ti porta via, Strattonandoti un pò. L' amore è non volersi lasciare mai Nemmeno quando è complicato È un pensiero che viaggia oltre il tempo Alla velocità della luce E mentre ti rapisce Ti accarezza. E come la quercia resiste, resiste sempre.

Un passo più in la

Pensavo che non valesse più la pena scrivere. Anche se mi svegliavo come ogni mattina con l'urgenza di scrivere qualcosa, di rendere concreti i miei pensieri, di mettere le mie "consapevolezze" a disposizione di chi avesse voluto leggermi. Pensavo che dovevo chiudere baracca e burattini e salutare i miei lettori. Pensavo che non fosse la mia strada. Avevo chiesto un segno che tardava ad arrivare e avevo perso la speranza. E poi, come mi è già capitato,eccola lì, la magia che cercavo, che desideravo, che aspettavo. Qualcuno mi ha scritto,qualcuno arrivato dal nulla. Qualcuno che si è riconosciuto,che si è commosso, che si è ritrovato. Quindi grazie mia cara lettrice, grazie per le belle parole che hai speso per me. Che anche se le parole non hanno consistenza hanno l'incredibile potere di toccare il cuore. Nulla succede mai per caso. Se state passando un periodo in cui sentite che vi manca la speranza, continuate a camminare. La risposta è sempre poco più in la de

Ostrica

Vorrei che non ti dimenticassi di te e della persona che sei che non perdessi la tua luce rincorrendo una pallida ombra di qualcun altro pensassi di non essere abbastanza e che senza di lui non saresti nulla. Tu sei tu. Tu sei speciale. Tu vai bene come sei. Qualunque guerra tu stia combattendo, ce la farai. Qualunque cosa desideri veramente, arriverà. Non sei sola, non lo sei mai e meriti tutto l'amore del mondo. Ed il mondo è fonte di nutrimento per te. Abbi coraggio. Il coraggio di fidarti di te. Di essere chi sei. Il coraggio di attraversare l'inferno e uscirne più forte di prima.

Hooponopono

Ringrazio chi ha creduto in me più di quanto facessi io, a chi ha preso le mie parti senza che nemmeno glielo chiedessi. A chi c'è sempre stato e forse non si è mai fatto vedere, a chi tiene alle persone ancora prima che a tutto il resto. A chi mi vuole bene magari in silenzio. A tutto l'amore che mi circonda. E so che è davvero così.

Kintsukuroi

Io non lo so proprio se esiste una formula perfetta per l'amore, una specie di incantesimo per vivere felici e contenti sempre o quasi sempre. È la promessa di fedeltà a garantire il buon andamento di una relazione? Così come la gelosia non garantisce la fedeltà, l'infedeltà non determina necessariamente la fine di un rapporto. Conosco persone che tradiscono il partner per mille motivi diversi: noia, trasgressione, mancanza di amore, possessività del partner, non possessività del partner. Non so come si rimanga tutta la vita con qualcuno. Appartengo a una generazione che non è capace forse di mantenere un rapporto ma che è più abituata a cercare la propria felicità individuale. So, per esperienza diretta, che sono capace di mollare tutto e ricomnciare daccapo. Ma restare? Quella è un'altra storia, forse un pò per tutti. Una volta i matrimoni rimanevano in piedi perché il divorzio era inaccettabile. Ora è inaccettabile essere infelici ma forse si tende a disfare le cose c

Alicante

Eccola qui, una poesia di Prévert che non ho mai dimenticato. Il poeta descrive, disegna o forse fotografa un immagine. Sembrerebbe proprio una fotografia a rappresentare una scena mattutina: una stanza alla luce del giorno, una donna in un letto, un arancia sul tavolo rimasta lì forse dopo una cena interrotta così ed un vestito sul pavimento. Poche pennellate, una scenografia, con cui Prévert ci dice moltissime cose. Ha passato la notte con questa donna che immagino bruna, con i capelli scarmigliati che dorme a pancia in giù. L 'assenza di un legame vero tra lei e il poeta che è l'io narrante della scena ma anche l'occhio attraverso cui la realtà viene filtrata. L 'impeto della passione per cui un vestito giace a terra anziché essere posato da qualche parte, un arancia: siamo a casa di qualcuno forse? E lo sguardo dell'uomo che accarezza il corpo di questa donna come se fosse velluto. Prévert si è occupato di cinema ed in effetti sembra quasi il regista di questa

Parole e poesia

Vorrei poterti dire che ti amo senza dover usare le parole, che a volte le parole incasinano tutto. Vorrei che esistesse un abbraccio esatto per dirtelo. E magari c'è. Vorrei che fosse facile ammettere di sentirmi un pò sola, un pò smarrita e un pò vulnerabile così non avrei bisogno di allontanarmi un pò. Vorrei ricordare a quella bambina spaventata che ce l'ha fatta sempre. Vorrei accarezzarle la testa, darle un bacio e ricordarle che ci penserò sempre io a lei anche quando il mondo sarà buio, freddo e cattivo. Ma a volte ci si dimentica di tutto come se fossimo finiti in un posto che non c'è, dove non ci sono sentimenti e certezze. Però è la solitudine che mi aiuta a cercare la poesia nelle cose e nel mondo. Come quando di inverno ti piace il freddo perché sai di poter tornare a casa sotto le coperte. E quindi accolgo questo freddo come Ulisse che ascolta le sirene anche se ne è spaventato. E la poesia sarà la mia corda per rimanere attaccato all'albero maestro

Primavera

E il tempo a volte sembra non passare, le cose immobili come se fossero inchiodate alla vita. E poi qualcosa cambia sottile sottile, come il corpo delle libellule che fendono l'aria. E gocce di pioggia spariscono nel mare e non le vedi più. E si trasformano le cose e la realtà. Cosi piano e impercettibilmente le cose cambiano in modi così delicati che non ce ne si accorge. E il sole si porta via la pioggia e la tristezza. E non sai nemmeno da che parte sei finito, hai solo la sensazione bella di aver attraversato ponti e prove e di esserne uscito indenne. E qualcuno ti vede, ti riconosce e ti dice che ora si che sei tu. Ora si vede chi sei. E ci sono volute tante cose per arrivare fino a qui. Tante scelte o forse incroci del destino. Ma sai che quegli incroci li hai attraversati tu, da sola. E come e quando sei arrivata a te nemmeno lo sai. Però ora sei tu. E mai avresti detto che conoscerti sarebbe stato così difficile. Mai l'avresti creduto possibile. E in questa primave

Altrove

Se potessi mettere insieme tutto il tempo passato a pensare a cose che non potevo cambiare Se potessi raggruppare tutto l'amore e tutto il bene dato Se potessi mettere insieme tutto il dolore, le sconfitte, i pianti Se potessi tornare indietro e cambiare strada Se potessi sommare tutte le promesse non mantenute Se potessi cacciar via la tristezza che tutte queste cose insieme si portano con sé E recuperare qualcosa di bello in mezzo alle rovine di una guerra di silenzi e allontanamenti. Se potessi trovare un senso dove il senso forse non c'è. Prenderei il tempo e davvero lo accartoccerei come si fa con fogli, così che ogni momento possa star vicino all'altro ed avere una forma precisa. Ma il tempo come la sabbia ci passa in mezzo alle dita in granelli minuscoli e se ne va via. E ne serve molto per capire le cose e a volte non basta nemmeno tutto il tempo del mondo a capire cose  che non si possono capire. E tutto quello che so è che sono esattamente dove devo e de

Sole

Vorrei avere lo slancio delle prime volte. La freschezza di una fiducia cieca che non si fa domande e che semplicemente c'è. La certezza trasparente e sottile degli adolescenti, delle giovani donne che si mettono un fiore tra i capelli, che si promettono l'eternità sotto il cielo di Parigi, che domani è tutto il resto del mondo da condividere sempre con una persona sola. Ma la vita mi ha tagliato il fianco e me l'ha riempito di evidenti disillusioni. E a volte mi sembra di avere mille anni e di aver già vissuto mille vite e che tutte insieme mi abbiano fatto l'anima spessa e nodosa. Cosi attendo sempre una nuova alba, un nuovo giorno, una rugiada dolce e delicata che viene per bagnarmi le ciglia e le labbra. Oggi proprio oggi, tra ghirlande di fiori  fischietto una dolce litania di speranza. E sono qui e sono ancora qui e mi accorgo che in una giornata di sole come oggi non può succedere nulla di brutto.

Penelope

Il fatto è che l'amore è molto di più di te ed io. È tenersi più stretti quando fa freddo e nonostante tiri una terribile aria di tempesta. È saper andare anche in direzioni diverse pur mantenendo una certa distanza di sicurezza. L' amore è il dolce e l'amaro. È una verità, l'unica possibile ed incontestabile tra due persone che la verità la sanno solo loro. È tagliare le catene senza pretendere un ritorno. L'amore è l'eterna eppur fiera attesa di Penelope del suo Ulisse. È rischiare tutto anche in cambio di niente. È credere senza remore che ci sarà sempre un domani non importa come e, a volte, con chi.

Il coraggio di sognare

Tempo fa riflettevo su tutte le volte che nella vita ci lamentiamo di quello che non va, dei risultati che non abbiamo ottenuto, di quanto una determinata persona ci abbia impedito di essere chi volevamo diventare. Io ad esempio avrei voluto fare la cantante e ricordo che mia madre mi disse "laureati e poi fai quello che vuoi". E alla fine che è successo? Mi sono laureata e addio alla carriera da cantante. Ma la verità è che se avessi voluto davvero intraprendere la carriera artistica l'avrei fatto. Invece probabilmente per me è stato più fruttuoso studiare, studiare e studiare: chi lo sa, se non mi fossi costretta a prepararmi agli esami come faceva Vittorio Alfieri legandosi alla sedia, ora non sarei qui a scrivere su questo blog. Ho conosciuto un bassista che attualmente non può suonare perché il suo lavoro (meccanico) gli ha procurato una brutta tendinite. Non conosco la sua storia nel dettaglio. Non so se anche lui si sia reso conto nel tempo che gli risultava più c

Emily e Vivien: il coraggio nascosto di essere se stessi

La parola "arte" viene dal sanscrito "ar" che indica il "fare". Paradossalmente l'arte, che nella maggior parte delle sue manifestazioni è impalpabile, nasce invece da un'azione concreta, quantomeno etimologicamente parlando. Cosa significa essere artista? Vuol dire dedicarsi all'arte, senza ombra di dubbio. Ma cosa ci consente di definire scrittore o poeta o fotografo qualcuno? L'intensità con cui si dedica alla forma di arte che gli  è più congeniale? I risultati raggiunti?Oppure possiamo definire artista chi sa cogliere la realtà in un modo tutto suo? Originale e unico? Oggi ho deciso di parlare di due artiste eccezionali che vissero una vita qualsiasi: Emily Dickinson e Vivian Maier. A distanza di circa un secolo una dall'altra entrambe sapevano cogliere la realtà in un modo eccezionale. Due segni d'aria (Bilancia Emily e Acquario Vivien). Due che avevano probabilmente un grande desiderio di libertà (come tutti i segni d'

Haiku - Adrian Henry

Da qualche giorno mi è tornata in mente una poesia che ho scoperto al liceo e ho deciso di guardarla un pò più da vicino. Si tratta di un haiku, un componimento poetico che nasce in Giappone e che cattura in pochissimi versi una sensazione. In giapponese il termine significa "verso di un poema dal carattere scherzoso". Si tratta di un modello apparentemente molto semplice ma che invece segue uno schema complesso perché si articola in un numero di sillabe preciso. Più che di sillabe sarebbe più corretto parlare di more, che sono una sorta di unità di misura del suono. Se la sillaba è ciò in cui si può scomporre una parola, la mora ha in fonologia più o meno la stessa funzione. Il componimento poetico dice molto dell'autore. Adrian Henry nasce in Inghilterra intorno allo stesso periodo in cui in Europa si diffonde la moda della haiku, negli anni trenta del XX secolo. Vede sicuramente la guerra ed è un artista a tutto tondo, leader anche di una band. Questa attenzione all