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Visualizzazione dei post da febbraio, 2022

InOspitali

Ci sono angoli remoti di mondo Dove il tempo è una garza di cotone E lo spazio un muro senza intonaco Immerso di tracce di umanità rare La sposa bambina Con responsabilità più vecchie dei suoi anni La bellissima amazzone ebano calma come una statua, inamovibile pur nella sua dolce fermezza L'esperta di oroscopi e quotidianità Ci sono servi e padroni E conversazioni piccole ma grandi C'è silenzio Il silenzio dei luoghi senza un nome C'è la noia del non fare. Ci sono momenti uguali a se stessi E pulsazioni meccaniche che si contraggono uguali nella notte Soprattutto ci sono solitudini Dense come i vuoti che non sai riconoscere E su tutto questo c'è una bellezza tra le tue mani Una bellezza che ti allarga un punto nel petto C'è l'amore per la vita che sempre trionfa senza bisogno di difendersi È un dolore antico come il battito cardiaco. E notti insonni E latte che non ha orari E sentire il tuo cuore dentro e fuori di te.

Attesa

Negli ultimi mesi ho imparato che il corpo è un grande maestro Solo che ce ne siamo dimenticati. Che la pazienza è la virtù degli eroi Mentre il giudizio e la ragione sono  I calzini indossati al rovescio dalla paura. Che l'immobilità fisica o mentale avvelenano il corpo e lo spirito. Ascoltare opinioni spesso equivale a perdere il proprio centro ma non farlo è camminare in un deserto senza acqua. Che le opinioni altrui sono un metodo perché la Verità non esiste. Che si può amare anche da lontano. Che il perdono richiede tempo e pratica. Che a volte la lezione da capire è che non possiamo capire; ma possiamo imparare a sentire invece.

Recensione musicale Erem Davi Q, Un sogno diventato irrealtà

Un album dal contenuto corposo che rischia di far perdere il pubblico in uno spazio senza cornice e senza limite Quattordici brani molto orecchiabili e no accattivanti: a tratti rimandano ai  Subsonica   e ad i  Finley   ("Equilibri-Squilibri"), a tratti ad atmosfere anni '70 ("Levin"). Alcuni sono costruiti intorno a delle tematiche quali la paura di vincere, di raggiungere i propri sogni ("L'impressione che ho"), il desiderio di oltrepassare i propri limiti ("I miei eroi"), mentre altre canzoni sembrano essere solo un gioco stilistico ("Prima di Venire", in cui il cantante ripete costantemente la frase “ Non mi ritrovo, sono irrazionale ” o "Pensieri violenti", che termina con uno sparo). In generale, il filo che lega tutti i pezzi è la difficoltà di associazione tra titoli e contenuti come se, pur essendoci dei temi riconoscibili, all'album mancasse una cornice di riferimento, con il rischio di rende

Recensione Musicale Caludio, Acque inquiete

Con una base strumentale così ricca, in merito ai testi si può fare di più L'album si compone di 5 tracce in cui ricorrono delle tematiche precise: l'idea della vita come una sorta di navigazione, talvolta come naufragio, in cui il protagonista risulta essere spesso uno spettatore, un osservatore impossibilitato - per via del suo ruolo – a prendervi parte ("Nello spazio"); l'idea della donna un po' vittima di se stessa, delle proprie pulsioni e raramente consapevole delle proprie scelte ("Se ti guardo"); l'amore come una dimensione che lascia un senso di vuoto e di inutilità ("Aspettando il niente") e la continua ricerca di un senso, la continua attesa che caratterizzano la vita e il costante timore dell'io narrante di perdere qualcosa di importante, inseguendo cose passeggere e vane ("Il faro"). La penna che scrive i testi è toscana, la terra dell'Accademia della Crusca, dove nasce la lingua italiana. In e

Recensione musicale Le Chiavi del faro, la furia degli elementi

Un album alla ricerca della libertà, strumentalmente ricco per un pubblico autonomo e indipendente che sa affrontare l'ascolto di un brano musicale senza alcuna guida e senza alcuna costrizione o regola Libertà è la parola chiave utile per comprendere l'album. La si ritrova nella scelta degli strumenti utilizzati dagli artisti che vantano un'incredibile varietà passando dalla chitarra al sax, dal synth alla drum machine che danno un tocco rock ma anche onirico all'intero disco. Tale libertà inoltre, intesa anche come assenza di ordine e di regole, è da un lato anticipata dalla copertina dell'album che raffigura un insieme poco ordinato di oggetti e dall'altro un imperativo artistico per i membri de Le Chiavi del Faro, che definiscono il loro lavoro musicale come un progetto che ha come scopo quello di suonare liberamente, senza costrizioni di nessun tipo. Gli undici brani del disco orbitano intorno a delle tematiche precise: la ricerca di senso conti

Recensione Musicale Sargano, Ep

Dalla terra di Leopardi, un disco che più che di poesia sa di metafisica Questa band viene dalle Marche, la stessa regione di Leopardi e qualche passo più in là di Recanati, ad Ascoli Piceno. Tuttavia quella geografica è l'unica analogia tra il poeta e il gruppo rock: infatti la sensazione che si avverte ascoltando le canzoni di questi giovani artisti è che siano nate come è nata la band: con un grande slancio ma in maniera estemporanea e senza una vera preparazione alle spalle, diversamente da quanto si potrebbe dire di Leopardi e delle sue poesie. Le cinque tracce dell'album trattano in gran parte di un amore impossibile, di una donna lontana, spesso inarrivabile e a volte crudele (“Oltre le stelle” o “Verde”).  Il brano "Per carità di stato" invece è una cover di  Moltheni , artista a cui la band si ispira e tratta di tematiche socio-politiche: la disoccupazione, il governo italiano e la difficoltà dei giovani di trovare un posto - in tutti i sensi - ne

Recensione musicale Med'uza One, Meduza

Un lavoro che sa colpire e sorprendere, ma solo per chi non ha paura di perdersi in un elemento poco afferrabile L'album si sviluppa in maniera sinuosa,come un movimento d'acqua passando da brani hip hop ("Alla Lontana") ad altri più spiccatamente jazz ("Questa è facile") e infine altri ancora caratterizzati dal connubio tra funky e hip hop ("It's only love"), come se la band volesse comunicare quanto per loro la musica sia una commistione e contaminazione di più generi. I tre stili musicali fanno tutti capo agli States e proprio per questo risulta felice la scelta dell'inglese. Ma "One", uno, è un nome che anticipa quello che è lo schema secondo cui le canzoni sono organizzate: queste cominciano e terminano con due brani interamente realizzati dal quartetto, mentre il resto delle canzoni è un intervallarsi di brani scritti dai Med'Uza e vari collaboratori della scena funky, hip hop e jazz italiana. Con un incipit