Salgo in macchina. Fuori è buio pesto
e le strade sono lingue d'asfalto desolate e silenziose e tra le
ombre scorgo qualche passante vago e solitario. Infilo la chiave
nella toppa, la giro, il motore si accende. Accendo anche la radio.
La radio trasmette “Ho messo via”
di Ligabue, una delle mie canzoni preferite.
Inizia piano quasi sussurrata, un dolce
carillon in questo giorno freddo di inizio ottobre. Da un lato c'è
il solito Liga, quello che scrive testi da una vita, che ogni volta
sembra che parlino proprio di te, con quella sottile cantilena che lo
contraddistingue e lo rende l'artista che è, dall'altro tutte le
cose che la canzone mi rimanda: le cose passate, quelle che a volte
non tornano e quelle che tornano sempre, anche quando non le si
vorrebbe: le scelte azzardate, le parole dette, quelle non dette-che
forse bruciano anche di più, l'idea di un vuoto rimasto dentro per
qualcuno che se ne è andato via, in tutti i modi possibili, ma che
in realtà rimane ancora li, dentro di noi.
Di qualunque cantante o di qualunque
canzone stiamo parlando, il punto è che la musica riesce a
sistemarti l'anima, sempre. La ascolti, e ne fai il battito del tuo
cuore, ascolti le parole, le vivi e magari le canti anche. E così
una brutta giornata passa, magari una di quelle giornate che vorresti
cambiare tutto e che ti chiedi se cambierà mai davvero qualcosa. e
così ritorni ad essere felice perchè la musica sa aggiustarti
dentro. Così magari ti godi il viaggio, magari un viaggio in treno o
un viaggio in macchina alle tre di mattina in una Torino che dorme
ancora e che riesci a goderti senza traffico.
Allora ti accorgi che esisti solo tu ed
il volante della tua tre porte tra le mani ed altre cose da scoprire,
vivere e vedere.
Perchè la musica non ci lascia mai
soli, anche quando si è in partenza verso un posto lontanissimo con
un trolley in mano. La musica da un senso alle cose: da senso a una
strada desolata mentre la si percorre di mattina presto, da un senso
alla solita vecchia routine di una strada che si conosce a memoria
per andare a lavoro, ad un ritorno alla realtà dopo un'imprevedibile
gita scolastica, ai ricordi di un'adolescenza andata che ci portiamo
dentro.
La musica accompagna e colora le nostre
vite da sempre ed è un concetto tanto difficile da mettere per
iscritto che, forse sarebbe meglio dirlo in musica; così prendo in
prestito una canzone di Jovanotti in cui la paragona ad un amore
dicendo:
“Ma
questo nostro amore è come musica che non potrà finire mai,che non
potrà finire mai,mai mai”.
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