Qualche giorno fa, una cara amica mi ha mandato questo video in cui Abraham Joshua Twerski, uno psichiatra, parla del "disagio dell'aragosta" . La storia di questo crostaceo è molto curiosa.
L'aragosta al suo interno è molle. Il guscio serve proprio a proteggerla ma, al momento della crescita, diventa un ostacolo per l'animale, perché lo costringe a stare in uno spazio stretto. L'unico modo per crescere è liberarsene. Quindi l'aragosta si nasconde, si libera dal guscio e ne produce uno nuovo, dove stare più comoda.
E' proprio il fatto di sentirsi stretta a far sì che l'aragosta cambi e produca un guscio nuovo.
La storia dell'aragosta insegna tre cose:
1) le nostre corazze ci proteggono ma a volte diventano un ostacolo al cambiamento
2) a volte l'unico modo per cambiare è liberarsi dai nostri "innati meccanismi di difesa" e costruirsene di nuovi, specie quando le condizioni intorno a noi si modificano
3) una situazione di disagio (fisico, emotivo) può essere un incredibile colpo di fortuna perché può diventare un momento di crescita.
Quello che mi stupisce è come per diventare più forte l'aragosta, come tutti noi, ha bisogno di deporre le armi e accogliere temporaneamente la propria fragilità e debolezza. A volte occorre accettare le proprie paure per trovare un antidoto ad esse.
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