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Petalo diVino

Da qualche tempo mi sono dedicata ai vini. Vengo fuori da un corso degustazione vini ed abbinamento enogastronomico.
Scendo in cantina, circondata dal vapore umido del posto, dai mattoni a vista che si affacciano, dall'odore di muffa, di antichità. Come se mi stessi immergendo in un altra realtà ed in effetti quello dei vini davvero è un mondo. Un mondo che parla la sua lingua fatto di colori, odori, sensazioni.
Mi siedo al lungo tavolo di legno liscio. Ne tocco la superficie, la sento liscia sotto le mie dita, percepisco la ruvidezza di alcune linee tracciate ribelli sul tavolo.
Mi viene versato del vino. Lo osservo. Ne guardo il colore, il riflesso della luce sul bicchiere di finto cristallo. Un tintinnio richiama la mia attenzione come se qualcuno suonasse una campana sottile e delicata in lontananza, a ricordarmi che devo stare qui.
Prendo il bicchiere dallo stelo sottile di questo petalo profumato. Stringo il bicchiere con attenzione tra pollice ed indice..guardo il vino in controluce, ne osservo il perlage, la effervescenza. Sono in grado di distinguere quanto siano fini le bollicine, quanto siano persistenti. Sono tutti elementi, tutti indizi volti a parlarmi del vino che sto bevendo.
Tutto quello che sento con i sensi mi dice che devo stare qui, che il mio posto è esattamente dove mi trovo ora. Che ogni sensazione che proverò, ogni profumo che sentirò, ogni gusto dirà qualcosa di me. Ogni istante mi rendo conto che non esiste vino dove non c'è percezione un pò come non esistono i suoni se non c'è chi li può percepire con l'udito.
Mi immergo nel bicchiere con tutto il naso. Respiro in vino a fondo. Lascio che mi arrivi in profondità, ne percepisco il ricordo. Avvicino piano il bicchiere al viso. Lo allontano. E mi tuffo nei profumi che avvolgono il vino come una sciarpa profumata. Mi perdo nei ricordi, nei campi di fiori a correre tra le margherite con le dita sporche di marmellata.
Assaggiare il vino è un'esperienza, un' immersione nei ricordi e in se stessi. In tutto ciò che un profumo o un sapore sanno evocare.
Alla fine assaggio. Il vino tocca le mie labbra, raggiunge le papille gustative, si insinua dolcemente nei miei sensi, diventa parte di me, mi risveglia e mi illumina da dentro come una lampadina. Io sono in quella luce, in quei sapori, nel profumo di ambra e di fieno, di sottobosco e di fiori d'acacia.
Assaggiare un vino è come fare un viaggio ma senza muoversi veramente. Basta un calice, un tavolo e la vostra intuizione. Come andare in un posto che siete voi con la vostra memoria, una memoria che è anche olfattiva oltre che emotiva.
Il vino è il risultato del sole che tocca le viti, l'uva nutrita dall'acqua, dalle qualità del terreno.
Il vino è come una donna: alcuni vini invecchiati acquistano sapore e morbidezza altri vanno bevuti giovani perché conservano meglio la loro freschezza. Abbinare il vino al pasto è come azzeccare il proprio compagno di vita: alcuni gusti si avvinano per contrasto ( piatto leggero, vino corposo) altri per vicinanza di gusti. In alcuni è la differenza a vincere, in altri casi la somiglianza.
Il vino cambia se lo si lascia un pò decantare: così i gusti prendono forma sul palato, i profumi si fanno più intensi: come se il vino potesse parlarci e trasmetterci la sua essenza.
Il vino davvero è un essere vivente che ha una vita sua propria dentro ognuno di noi.

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