Passa ai contenuti principali

Ci vediamo da Mario prima o poi.

Riporto per intero un post di una ragazza di Torino che si occupa di mindfulness, mi è piaciuto molto e vorrei che il messaggio passasse il più possibile.

"Oggi ero in metro. Davanti a me una signora parla al cellulare, piangendo: “Mario, dimmi quando… dimmi quando…”
Tutti (me compresa) eravamo incuriositi dalla scena. Alcune donne avevano lo sguardo comprensivo. Come a dirle: “Ci sono passata anche io”.

A volte è più semplice sentire la connessione che abbiamo con gli altri. Altre volte no, ci lasciamo travolgere da un senso di separazione e diversità.

Eppure se ci pensiamo bene, a mente lucida, ci rendiamo conto che ogni persona che incrociamo è esattamente come noi.
Ha i suoi pensieri, le sue paure, le sue insicurezze. E proprio come noi desidera solamente essere felice.

In questo periodo storico vengono sottolineate le differenze e siamo sempre più portati a costruire muri tra noi e gli altri. Etichettiamo: vecchio, giovane; capo, sottoposto; amico, sconosciuto; italiano, straniero; pro, contro…

Tutta questa separazione ci fa del male, ci fa sentire soli nei nostri dolori e slegati dal mondo e dalle persone che ci circondano, come se le nostre difficoltà fossero solo nostre e nessuno potesse capirle.

Come se quella donna col velo che tiene in braccio suo figlio non avesse le stesse preoccupazioni di ogni mamma. Come se quella collega antipatica non facesse la nostra stessa fatica a venire al lavoro o non avesse la stessa voglia di essere riconosciuta dai suoi capi.

Proviamo ad allenarci a vedere l’unione. A vedere ciò che ci accomuna. Ad augurare agli altri di essere felici, liberi dalla sofferenza e in pace. E’ una pratica che affonda le sue radici nel buddhismo e nella gentilezza amorevole. Non voglio dilungarmi qui sul senso o sulla pratica in sè ma sottolineare come allenare uno sguardo d’unione possa far bene, prima di tutto, a noi.

Ogni persona che incrociamo combatte la sua personalissima battaglia, non importa se la situazione è più o meno grave, siamo tutti uniti in questo. Siamo tutti uniti nel cercare di evitare la sofferenza ed essere felici.

Augurare agli altri di essere felici può sembrare naif… ma è anche un modo di augurarlo a sè stessi. E’ un abbraccio collettivo. E’ cambiare sguardo sul mondo, perchè noi ne facciamo parte esattamente come chiunque altro.

La signora, all’uscita della metro, si è avvicinata a me e mi ha chiesto dove si poteva prendere un taxi. Sarà corsa da Mario".

Il post originale lo trovate qui.

Commenti

  1. Sono contenta del contenuto di questo post, augurare il bene a tutti indistintamente e vedere ogni mamma con gli stessi occhi amorevoli è parte della mia filosofia di vita. Grazie per esserci anche tu e che la gioia si diffonda sempre più.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

L'abbandono, Jeff Foster

L’abbandono ti ucciderà. Ti farà venire voglia di morire e se lo lasci fare ti aprirà  alla forma più radicale  di amore per te stesso. Distruggerà i sogni d’amore della tua infanzia, sì, ma presto scoprirai che questo amore non è stato mai fuori di te. Ora, il tuo respiro è la tua casa e la presenza è il tuo santuario, e la vita stessa è il tuo amante più grande e amico e maestro. Non c’è nessun abbandono Qui nella Sorgente. Tu sei ciò che rimane quando tutto è perduto. JEFF FOSTER

Un fiore che è cresciuto sull'asfalto e sul cemento

da Pinterest, Luigi Sgrò Io all'amore voglio crederci. Voglio credere che ci sia. Così come credo alle persone, così come ho imparato a dare loro fiducia. Ci sono tante forme di amore. Ognuna dice qualcosa di noi o di chi ama. L'amore di un professore per il suo lavoro, trasmesso attraverso la passione che mette in quello che fa. L'amore per il prossimo, che ci fa ascoltare i problemi degli altri e desiderare di aiutarli davvero a trovare una soluzione. L'amore è dare, senza aspettarsi nulla in cambio. L'amore è un salto nel vuoto a cui solo pochi coraggiosi sanno abbandonarsi completamente. E' un fiore che cresce sull'asfalto e sul cemento. E' tutto ciò che ci circonda. E' la carezza di una madre sulla guancia del figlio, la panettiera di turno che ti chiede cosa vuoi tesoro ? Senza nemmeno conoscerti. E' il sorriso di una barista mentre ti prepara il primo caffè del lunedì, prima di entrare in ufficio. L'amore ci circonda.

Waking di Theodore Roethke

Mi rendo conto di essere addormentato e mi sveglio lentamente Sento che il mio destino sta in ciò di cui non ho timore alcuno. Imparo andando dove devo andare. Pensiamo che si impari attraverso le sensazioni, ma cosa dobbiamo conoscere veramente? Sento la mia anima danzare dolcemente da un orecchio all'altro. Mi rendo conto di dormire e mi sveglio lentamente. Chi siete voi, tra tutti quelli che stanno così vicini a me? Che Dio benedica la terra. Imparo andando dove devo andare. La luce colpisce l'albero, ma chi può dire come? Il misero verme percorre le scale controvento. Mi rendo conto di dormire e mi sveglio lentamente. Madre natura hai in serbo degli altri progetti per me e per te per cui goditi quest'aria vivace e impara dolcemente dove devi andare semplicemente andando. Questa scossa mi fa sentire immobile, avrei dovuto saperlo. L'eternità ci sfugge. Ed è vicina. Mi rendo conto di dormire e mi sveglio lentamente e imparo andando dove devo andare. Sono c