Eccole qui le parole che amo tanto. Le parole. Messe in fila una accanto all'altra come caramelle da scartare.
Eccole qui questi falsi amici, vuoti come vuoto è l'eco dentro ad una stanza, come cornetti caldi gonfi di nulla ma è quel nulla che li nutre.
E cosa sono io che amo tanto queste ampolle vuote, queste assenze di significato? Una che esercita la magia del non essere, del non esserci.
You think that I'm strong. You wrong you wrong.
I sing my song my song my song.
Mi sembra di non avere un cardine a cui appoggiarmi.
Che tutte le mie certezze non ci siano più.
Che tutta la realtà sia sovvertita ed io con lei.
Mi hanno chiesto : perché cerchi sempre il perché?
Ottima domanda Watson, non so rispondere.
A volte le cose sono. Semplicemente.
A volte i perché sono come un filo spinato che non finisce mai.
E mentre non ho un senso, penso che forse questo zero è semplicemente il punto da cui ripartire.
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