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Il post del Galup

Ad ogni Natale divento sempre un pò triste. Sarà che mi viene in mente una persona che è stata male a Natale e poi non ho rivisto più, sarà che siamo in chiusura d'anno e tiriamo le somme di quello che abbiamo combinato, sarà che forse sono troppo grande per credere a Babbo Natale (o forse no), sarà che certe luci appese ai balconi sono un pò vecchie e demodè..sarà quel che sarà. Cmq è così o that's it, come direbbero gli inglesi. E anche se io sono sempre per salvare la lingua italiana in ogni caso e circostanza devo ammettere che la lingua inglese ha il pregio della sintesi e della velocità che al giorno d'oggi ahimè sono doti importantissime per una lingua. La lingua italiana è la lingua dell'eleganza, delle sfumature, delle possibilità. È la lingua dei sognatori, di chi ha la testa tra le nuvole, di chi sa volare o lo desidera ardentemente e mal si presta ai concetti brevi e veloci. Ma comunque sto divagando...

Torniamo a bomba. Dicevo che a me il Natale un pò intristisce e non so bene il perché.

Eppure amo il Natale dei buoni sentimenti, dell'augurare "buone feste" agli sconosciuti incontrati in un bar in una pausa caffè tra un acquisto natalizio ed un altro. Sembra che a Natale, perché è Natale abbiamo tutti qualcosa che ci avvicina: le feste, i regali, i bagordi che fanno sì che ci si possa parlare per dirci cose belle: Buon Natale, buone feste. Anche se non ci siamo mai visti, né guardati, né incontrati, anche se domani non ci parleremo di nuovo magari.


Mi piace far regali, pensare a qualcuno, fargli vedere che è importante, pensare ad una persona al punto da intuire o comprendere che cosa è giusto per quella persona. D'altronde si dice che è il pensiero che conta e per fare un bel regalo normalmente ci si pensa molto a lungo. Mi piacciono le tradizioni, il Galup che mi fa pensare a mio padre, usare le stesse vecchie palline per addobbare l'albero di Natale, i vol au vent e bere il Ginger come faceva mia zia Graziella. Le tradizioni sono un modo per vivere per sempre, per conservare la nostra memoria, per sentirci rassicurati: un pò come stare sotto le coperte nei giorni freddi dell'inverno.

E comunque è bello augurare Buone feste a tutti. È bello che lo si possa fare almeno adesso.

Ma non sarebbe bello se quel momento che ci accomuna durasse un pò di più? Se ci sentissimo sempre in diritto di dire cose belle senza nessun ritorno, senza nessun motivo in particolare? Mi piace questo del Natale: concedersi quello che spesso mi sembra un lusso: un atto di gentilezza rivolto ad uno sconosciuto. 

Che regalo avete chiesto per Natale? Lo troverete sotto l'albero? Mentre scrivo, mentre correggo la mia bozza mi chiedo se possa esistere un modo per farla durare di più questa gentilezza natalizia e sentirci così vicini gli uni agli altri che scambiare due chiacchiere, un sorriso, un augurio tra sconosciuti non sia concesso solo a Natale.

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