Da tre anni ormai nella Stazione ferroviaria Porta Nuova a Natale c'è un bellissimo, gigantesco albero di Natale. Ogni anno quando passo di lì, nell'atrio della stazione mi prendo una decina di minuti e lo osservo. Ogni Natale i torinesi scrivono una lettera e la attaccano all'albero. Ogni anno chi transita da Torino, chi studia qui scrive a Babbo Natale. Come se potesse tornare bambino, come se ci fosse davvero qualcuno che davvero potesse realizzare desideri irrealizzabili: "vorrei che lui tornasse da me", "vorrei che LEI tornasse da me", "vorrei che tutta la mia famiglia stesse bene", "vorrei che X guarisse".
Mi commuove sempre un pò vederlo e leggere quelle lettere, quei desideri,quelle speranze. Mi commuove quella Torino che crede, che crede ancora nei sogni, che si da una possibilità, che si affida a qualcosa che non è concreto. Una Torino che ha fame di sentimenti, di gentilezza, di cose non materiali. Che si appella a Babbo Natale come farebbe un bambino, ma un Babbo Natale che è più speciale del solito: perché non gli si chiedono giocattoli o dolciumi o regali tangibili ma cose eteree. Una Torino che ha fede come ce l'hanno solo i bambini, o una Torino che è abbastanza coraggiosa da credere senza sapere se quelle lettere giungeranno veramente al destinatario oppure cadranno dall'albero e non avranno alcun seguito.
Mi commuove pensare che siamo tutti uniti in maniera sottile dallo stesso desiderio di credere o di voler credere in qualcosa che ci trascende, qualcosa al di là di noi. Che forse desideriamo un pò tutti tornare bambini per poterci permettere il lusso di fidarci (forse) di un completo sconosciuto, senza sapere con certezza cosa farà, se ci ascolterà o se davvero esista questo sconosciuto. Ed è tipico dei bambini il coraggio di fare cose senza paura,tuffandosi, affidandosi semplicemente con il gusto divertito di vedere che succede.
Mi piacerebbe poterle leggere tutte quelle lettere e soprattutto vedere dove va tutta questa fiducia, chi se ne fa materialmente carico. Dove finiscono tutte le lettere di Babbo Natale?
Se lo scoprite potete scrivermelo. Io intanto preparo la mia.
Un abbraccio, la Principessa.
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