Mi manca Torino
I portici sotto cui passaggiare, le vie del centro, i bar, le vetrine. L'ordine e l'eleganza della prima capitale. Mi manca il porfido sotto i piedi, il Valentino. Il fiume su cui si affaccia la città tutta.
Mi manca guardare gli stessi posti mille volte e annoiarmici dentro.
Mi manca il rumore dei clacson, dei tram, il tempo scandito dai colori del semaforo.
Mi manca poter scegliere in quale via perdermi, in quale angolo ritrovarmi.
Mi sembra di vivere in una realtà lontanissima, interminabile - lontana da tutto e da tutti.
Mi mancano i sabato pomeriggio, le domeniche mattina, una pizza da Catullo, l'acqua che si increspa come la veste di una donna mossa dal vento, il rumore delle tazzine contro i piattini sopra le macchine di caffè, un aperitivo in centro.
Mi manca tutto ciò che sta al di là di questa siepe che rimiro uguale ogni giorno.
Mi manca poter veder la Mole, il suo lungo collo che ti sbircia dall'alto della città.
Mi manca il te' alla menta dal kebabbaro.
Anche se sto a casa quella casa lì, quella casa grande che ci accoglie tutti, che ci abbraccia mi manca ancor di più.
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