In questi giorni ho deciso di tirare idealmente una riga di demarcazione tra me ed il passato. Immaginate di avere un gessetto bianco e di poter disegnare una linea che divide chi siete oggi da chi siete stati negli ultimi 5 anni. Ho fatto questo.
Mi sono resa conto di che valore abbia il coraggio. Il coraggio di sceglierci, di prendere una strada che parli di noi e di percorrerla.
Ho compreso che certe persone non cambiano per quanto possiamo desiderarlo, per quanto siano limpide le nostre parole e le nostre intenzioni. Che il messaggio ricevuto spesso non ha nulla a che vedere con quello che abbiamo mandato perché tutto passa attraverso il modo in cui ci percepiamo e sentiamo la realtà che ci circonda. Ho capito che quello che può essere facile per me per un altro può essere un compito arduo. Ho capito che alcuni non sono in grado di amare forse perché non sono in grado di vedere ed amare nemmeno se stessi.
Ho capito che ogni difficoltà che vivo è una grande maestra e se vedo così ciò che mi succede non c'è nulla di così sbagliato nelle cose della vita, anche le più dolorose. Ho costruito il mio mantra personale e credo che ognuno dovrebbe avere il proprio, come se fosse una formula magica, il pulsante per cacciare fuori i superpoteri come il costume di Superman. Ho capito che quello che facciamo vale anche se non abbiamo a chi raccontarlo. Ho capito che il silenzio può essere un grande maestro. Ho capito che non è importante fare sempre la cosa giusta o esser sempre dalla parte della ragione: contano di più scegliere, agire e mettersi nella condizione di poter sbagliare, imparare e ricominciare.
Ho imparato che il genio e la follia sono due gemelli siamesi. Ho capito che non sono sola e che non esiste nulla che ci divida dal nostro peggiore nemico. Non c'è confine. Tutti potremmo essere la peggiore versione di noi stessi. Dipende dalla vita che abbiamo scelto di vivere quando siamo venuti al mondo.
Ho capito che non sempre la soluzione che vedo io è la migliore possibile, che non abbiamo tutti lo stesso tempo per comprendere le cose, ho imparato che la vita è fatta anche di momenti di malinconia e noia.
Ho capito che preoccuparci per le persone che amiamo non aiuta a fare sparire le preoccupazioni. Ho capito che va bene la prima: va bene fare le cose per come ci viene, anche se non è perfetto.
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