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Recensione musicale Le Chiavi del faro, la furia degli elementi

Un album alla ricerca della libertà, strumentalmente ricco per un pubblico autonomo e indipendente che sa affrontare l'ascolto di un brano musicale senza alcuna guida e senza alcuna costrizione o regola

Libertà è la parola chiave utile per comprendere l'album. La si ritrova nella scelta degli strumenti utilizzati dagli artisti che vantano un'incredibile varietà passando dalla chitarra al sax, dal synth alla drum machine che danno un tocco rock ma anche onirico all'intero disco. Tale libertà inoltre, intesa anche come assenza di ordine e di regole, è da un lato anticipata dalla copertina dell'album che raffigura un insieme poco ordinato di oggetti e dall'altro un imperativo artistico per i membri de Le Chiavi del Faro, che definiscono il loro lavoro musicale come un progetto che ha come scopo quello di suonare liberamente, senza costrizioni di nessun tipo.

Gli undici brani del disco orbitano intorno a delle tematiche precise: la ricerca di senso continua ("Alla ricerca dell'obiettivo"), il costante rischio di incappare in eventuali errori, e la vita vista come un tentativo di raggiungere uno scopo ("Tentativo numero uno"). Nello sviluppo di tali temi tuttavia gli artisti si avvalgono principalmente della parte strumentale (gran parte dei brani hanno intro musicali che durano più di quattro-cinque minuti) mentre la voce che racconta i brani è meno presente e li accompagna brevemente. Questo con la conseguenza che il pubblico è lasciato un po' troppo solo o forse, vista la chiave di interpretazione dell'album, volutamente libero di dare ai testi un senso e un significato in maniera autonoma.

 Recensione pubblicata su Rockit nel 2014

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