L' altro giorno casualmente sono capitata su una pagina e nello specifico su un video in cui si parlava delle critiche e si diceva che critichiamo per difesa. La critica servirebbe a nascondere la nostra paura di ciò che ci è sconosciuto. Ascoltando le sagge parole di Ollin mi è venuto in mente che criticare mi fa spesso sentire più forte e sicura...Rispetto a cosa? Esattamente non saprei ma certamente la critica è una coperta, uno scudo, una protezione: questo l'ho davvero sentito, percepito. E sono passati alcuni giorni.
Mi è capitato di leggere sul web che il nostro cervello lavora per contrapposizioni, per immagini e concetti contrastanti. Senza opposti non riesce a percepire la realtà, senza dicotomie non può immaginare le cose. Forse allora le critiche servono al nostro cervello. Senza critiche non ho opinioni e senza opinioni non esisto e la paura di non esistere è la paura più grande dell'essere umano.
Allora in questi giorni ho provato a non formulare giudizi: mi basta riflettere sul fatto che giudicare sia strettamente legato ad una paura per farmi desistere dalla critica, insieme al profondo desiderio di smettere con questa pessima abitudine. E così ogni volta che mi viene da giudicare mi taccio. Smetto di dividere la realtà, smetto di spezzettare le cose, accolgo la possibilità di non sapere, accolgo la vastità dell'ignoto di fronte a me, smetto di proteggermi, provo a non avere paura. Ed è difficile. Ma poi rifletto: e se ci fosse un altro modo di vedere le cose? Di sentirle? Di coglierle non con la testa ma con qualche altra parte di noi? (Il cuore forse?)
Allora forse andremmo oltre le dicotomie, allora il mondo ci sembrerebbe vasto, spaventosamente grande e difficile da percepire per la nostra mente. Ci sentiremmo persi, ma anche uniti e non divisi?
In effetti fa tanta paura non poter classificare, non poter mettere in un cassettino le cose o le persone. Ma voglio provare a smettere di avere paura, voglio vedere che succede se corri il rischio di non esistere più, se smetti di avere opinioni, se rinunci al lusinghiero istinto di formulare giudizi solo per il gusto di poter dire che hai capito e che avevi ragione tu.
Quanto è grande il mondo? Fino a dove possiamo arrivare?
Io continuo così e poi vi faccio sapere come sta andando, se vi va.
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