Questo è un appello a tutti coloro che sono un conflitto coi propri genitori: questo post forse lo ignorerete o se sono fortunata ne sarete infastiditi.
I genitori sono gemme preziose: fino a quando ci sono sono un quid nella nostra vita, averli accanto ed in salute è essere inestimabilmente ricchi e molti non lo sanno, anche se non li capiamo, anche nelle loro contraddizioni, anche se sono demodè, non sanno stare al passo coi tempi, guidano male o ci rimproverano in continuazione. Anche quando li vorremmo diversi (per poter essere, forse, diversi anche noi).
Avere un genitore accanto è avere con sé sempre le proprie radici. Per favore amateli, amateli sempre finché potete. Abbracciate papà e mamma, portateli per mano a prendere un caffè, uno spritz, o magari portateli a Londra anche solo per un tè.
Solo oggi è per sempre.
Con il mezzo genitore che mi rimane, negli ultimi periodi, ho fatto tante considerazioni sulla morte, sulla vita, su cosa vuol dire avere i genitori vivi e in salute, sul valore della memoria di cui i genitori sono custodi e sulla mancanza della nostra storia e di parte di noi quando non ci sono più. Ho pensato a che genitore i miei genitori mi hanno insegnato ad essere e a che cosa vorrei insegnare a mia figlia.
Non è scontato poter festeggiare gli ottant'anni dei vostri genitori, poter fare loro dei regali, comprar loro una torta con scritto "tanti auguri mamma o tanti auguri papà", avere la libertà di poter avere una conversazione con loro, avere i loro pareri, opinioni, poterci passare il Natale o una cena il sabato sera.
Loro vi hanno messo al mondo sapendo che non ci sarebbero stati per sempre (almeno sul piano terreno per chi crede all'aldilà) voi amateli forte finché potrete.
Non so se sono riuscita ad infastidirvi quanto avrei voluto ma spero che il messaggio sia arrivato! Vi lascio con una citazione:
Gli anziani sono come i bambini: hanno bisogno di te e del tuo amore. Non dimenticarli, perché prima eri tu ad aver bisogno di loro.
(Fabrizio Caramagna)
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