Post

Io il pane lo mangio lo stesso.

Immagine
Non voglio chiedermi come sto Voglio mangiare carboidrati. No che questo pane non fa ingrassare. Non so se è l'energia che questi gg mi richiedono o questo vuoto che ospito dentro da sempre. Carboidrati: idratano e danno energia. Lo dice la parola! Forse il dizionario etimologico non sarebbe d'accordo ma credo in un uso creativo delle parole perciò... La fisica quantistica dice che il vuoto è solo la sottrazione di cose. Reifica i vuoti, le pause tra una nota e un'altra, gli spazi tra le parole. Insomma questo vuoto quantisticamente non esisterebbe. Ma io il pane lo mangio lo stesso.  E penso che c'è chi sostiene che ci scegliamo il destino la famiglia e tutto ciò che ci succede in vita. Io non riesco a crederci ora. Tu diresti che sono tutte cazzate e io riderei, divertita dalla tua solita testardaggine. Mi fa sentire sicura, ti fa sembrare solida. La tua lontananza fa sembrare Torino ancora più silenziosa, mi fa sembrare che è sempre agosto. Invece no. I b...

Dono

Siamo scintille! Respiro Il mondo dentro di me Espiro Apro la mano e lascio scorrere via  Il cuore come una rosa pulsante Siamo fatti di bellezza Desidero Ed è tutto qui. L'impossibile è un'assurdità.  Simona Sirna

Come superare una giornata no in 8 mosse

Immagine
1.Balla come se nessuno ti stesse guardando. Lo dice anche Shakira: hips don't lie: i fianchi non mentono! 2.Respira: a volte tratteniamo troppo il respiro. Respira a lungo e butta fuori 3.Scrivi: usa un diario per raccontare cosa succede. Zeno nel libro di Italo Svevo inizia a scrivere su consiglio dello psicoanalista per "vedersi tutto intero". 4.Fai squat: muovere il colpo fa arrivare ossigeno al cervello e aumentare il proprio quoziente intellettivo. 5.Bevi: a volte la stanchezza è somplicente disidratazione 6.Fai una lista delle cose che vorresti fare: cosa faresti se non avessi paura? 7.Vai a camminare: camminate lente risolvono il 50 per cento dei problemi, camminate veloci circa il 100 per cento 8.Sii grato e cerca la bellezza nel mondo: il mondo è come lo vedi. Ispirato a questo post di Intelligent Change

Sopravvivere ad agosto

Sopravvivere ad agosto A questo silenzio Scomposto Sopravvivere a questo tempo di solitudine Di strade vuote e assolate di domande senza risposta Sopravvivere al caldo Ora che  le zanzare  Sono le uniche rimaste a Torino A me che piace parlare A te che ami i silenzi A me che pare un inferno Il tuo paradiso di strade veloci e parcheggi facili.

Fessure

Immagine
Dicevo che non avrei mai comprato un libro di poesie, ne ho comprati due. Ho cercato una poesia che raccontasse come mi sento in questo periodo, che raccontasse il senso di perdita, l'assenza, la solitudine. Non l'ho trovata.  Qualche giorno fa sono stata a Castelvecchio di Rocca Barbena, un posticino arroccato nell'entroterra ligure. Per la prima volta nella vita ho preso parte ad una lettura di poesie con Franco Arminio.  La poesia è una roba da vecchi? Forse. L'età media era molto alta: teste bianche  e teste colorate, occhiali, libri tra le mani, gonne, lino, bretelle. Mentre osservavo il pubblico da una parte mi sentivo una privilegiata e dall'altra un po'   una weirdo, come canta qualcuno. Comunque lettura eccezionale. Franco abita a Bisaccia, località che mi fa pensare al vento di libeccio (non so perché). Accento campano, total black, comodissime sneakers, zaino da viaggiatore distratto. La sua ironia, la sua verità, la sua semplicità. A cosa...

Bronte

Ricordo le mani di mia nonna radici di un albero antichissimo La sua fede Gli orecchini a clip Il rossetto rosa e la cipria La sua ironia chirurgica L'abitudine di grattarsi la testa  Ricordo lo sguardo attento Ricordo che i vestiti non erano mai abbastanza perfetti Ricordo la perseveranza Le torte al pistacchio La carne al sugo con le patate La ricordo in macchina guidando verso la campagna La vedo muoversi a casa sua  Panni stesi terrazzo di sole. La riporto qui con una fotografia della mente La tengo con me  Ne faccio una cosa sacra Come un bambino coi i soldi per il gelato Come angoli d'ombra nelle giornate d'agosto.

Koivu

Immagine
Immaginate una casa su un albero completamente circondata dalle fronde al punto da non sapere se siete vicino alla città oppure proprio altrove. Ecco Koivu è questo altrove..un posticino tranquillo, intimo, dove sarete abbracciati dal cinguettio degli uccellini, e dallo sciabordio del fiume.  Legno, pietra, mattoni caratterizzano gli ambienti e vi fanno sentire a casa, al sicuro. Le porcellane con cui tè e dolci sono serviti vi trasportano a casa della nonna.  Le sedie bianche del giardino sinuose e bucherellate potrebbero farvi venire in mente certe estati a casa degli zii di giù, come è successo a me.  Potete venire qui per una merenda, per una colazione oppure per pranzo/cena. Il menù non è per niente banale. Cucina vegetale che è piaciuta moltissimo anche ad una non vegetariana come me. Accostamenti originali, inconsueti ma d'effetto: castagne e mirtilli, barbabietola e nocciole, lasagne al mais, banana bread strepitoso.  Prez...