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Felicità



Quando ero piccola ero convinta che la felicità fosse quella che era stata insegnata e tramandata di generazione in generazione, a me come a tutte le donne della mia famiglia. Sposarsi, avere dei figli, avere una famiglia insomma. Così, quando incontrai il mio ex, decisi che lui avrebbe fatto parte di quel progetto di vita che sembrava rendere così felici tutti, e che ne avrebbe fatto parte con me. Ma quella era la felicità degli altri, per gli altri (forse). E questo l'ho imparato a mie spese. La realtà dei fatti mi ha dimostrato che quel modello di vita e di felicità per me non andava bene.
C'è a chi basta una famiglia per sentirsi appagato e felice. Albano e Romina cantavano che la felicità è un bicchiere di vino ed un panino. Chissà, forse hanno ragione loro. Si tratta comunque di scelte.

Sarebbe bello se la felicità fosse come il fustino del Dash. Vai al supermercato, ne compri un chilo e poi quando ti serve ne metti un po' sulla macchia e si aggiusta tutto: la macchia va via magicamente. Io direi piuttosto che la felicità è simile ad un abito fatto su misura. Bisogna spenderci tempo, investirci energia e impegno per trovare quello che va bene per noi, quello che sentiamo nostro, che sentiamo simile a noi. Come quei vestiti della domenica, quelli per le occasioni speciali che ci metti magari mesi a trovarli ma che una volta trovati li devi sfoggiare perché tutti lo possano vedere quanto sei felice.

Non critico chi fa della famiglia il proprio obiettivo di vita. Ognuno sceglie l'abito che va bene per se. Ognuno trova il suo modello. E la ricerca è parte della bellezza del concetto di felicità stesso. Da l'idea che è qualcosa che ci spinge, ci muove in avanti, qualcosa di dinamico. 
La mia ricerca continua ogni giorno e nel ricercare ho imparato che la felicità non consiste necessariamente nell'avere una persona accanto. Ho imparato anche che se è vero che molto probabilmente l'essere umano non è stato concepito per rimanere solo, stare con qualcuno per timore della solitudine non è la scelta migliore.

Insomma il mio vestito su misura ancora lo devo trovare, con la consapevolezza che regole non ne esistono: quando troverò l'abito che va bene per me la felicità la stringerò tra le mani, anzi la sentirò sulla pelle e la sfoggerò con la stessa aria tronfia di Albano e Romina quando cantano “Felicità”.

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