Occhi di gatto








Non sarò mai una gattara. Dicevo così una volta. E non credo di esserlo nemmeno ora. Eppure la mia visione dei gatti è considerevolmente cambiata da due mesi a questa parte. Un animale che mi ha dato la stabilità e l'equilibrio che cercavo da tempo e che non avrei mai creduto di poter trovare in un felino di cui i più hanno una pessima considerazione. Sarà che le cose non sono quasi mai come sembrano e che finché non le vedi e non le provi da vicino non si può sapere veramente come potranno essere per te.
Penso che dai gatti si possa solo imparare.

Il senso di indipendenza e libertà ad esempio. Che se ti amano lo fanno perché hai saputo meritartelo. Il loro amore è condizionato. Un gatto non dimentica. E se ti ama lo fa perché si ricorda di te e dell'amore che riceve e delle attenzioni. Dovrebbe sempre essere così: poter scegliere di amare solo chi il nostro cuore se lo merita veramente.

La distanza. Un gatto ti cerca solo quando ne ha veramente voglia. Si avvicina solo quando lo decide lui.. Non puoi costringerlo a fare ciò che non vuole. Puoi volerlo vicino, prenderlo in braccio e pretendere affetto ma se non è a lui a volerlo, ciao. Non se ne parla nemmeno.

La ribellione. Che non importa quante volte lo sgridi, gli urli contro che non si entra nella doccia, che non si sale sul tavolo. I gatti se ne fregano. Sempre dritti all'obiettivo, al bersaglio. Le regole non esistono. Nulla frenerà un gatto da fare quello che desidera veramente, anche quando è sbagliato, anche quando sa di farti arrabbiare. Ho imparato così che non importa quante volte si cade a terra, se si desidera qualcosa bisogna prendersela. La sconfitta è solo uno stato mentale.

Arruffianarsi il prossimo. Sempre per perseguire i propri scopi il gatto utilizzerà la tattica dello sguardo ammaliatore. Che prima sale sul tavolo della cucina, mangia nel tuo piatto, ti fa arrabbiare abbestia e poi mentre tu stai li che gli dici di smetterla con un tono di voce della stessa intensità del sesto grado della scala Mercalli, si gira guardandoti con i suoi occhi da ruffiano e tu, inebetito da cotanta bellezza ed apparente ingenuità, lascerai che ti salga pure in testa a graffiarti le guance perché ormai sei innamorato.

L'amore. Che è un insieme di tutte le cose precedenti. E' concedere all'altro spazio, prendere i rapporti con la giusta distanza, quella che consente ad entrambi di respirare, di avere tutta la libertà per muoversi. Esserci solo quando lo si sceglie veramente, non per dovere.
Così quando il mio gatto si avvicina e mi guarda con quegli occhi da ruffiano, mi viene da pensare a quanto bene - inaspettatamente - gli voglio. E mi chiedo se anche con le persone possa essere così: che a furia di girarci intorno e fare le fusa uno si affeziona davvero e poi si innamora sul serio come è successo a me con lui.

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