Cara Vale,
Ma ti ricordi di me? Di me e te a camminare per i corridoi del Curie ad immaginare un mondo che ci sembrava negato. E le tue risate, le tue maniche corte in pieno inverno. E niente alcolici in gita e sentirci fuori dal coro ma dentro la nostra amicizia. E amori non corrisposti e il resto della classe a cui non ci sembrava di appartenere. E poi perdersi. E ritrovarsi ogni volta con lo stesso sorriso. E le tue pacche sulla spalla, il viaggio a Londra, la ciaspolata e la polenta in montagna e tutto il resto. E la nostra promessa di sentirci a quarant'anni,ti ricordi vale?
A volte le porte si chiudono con il cemento armato e non le riapri più.
Però ti pensavo e ti saluto così.
L’abbandono ti ucciderà. Ti farà venire voglia di morire e se lo lasci fare ti aprirà alla forma più radicale di amore per te stesso. Distruggerà i sogni d’amore della tua infanzia, sì, ma presto scoprirai che questo amore non è stato mai fuori di te. Ora, il tuo respiro è la tua casa e la presenza è il tuo santuario, e la vita stessa è il tuo amante più grande e amico e maestro. Non c’è nessun abbandono Qui nella Sorgente. Tu sei ciò che rimane quando tutto è perduto. JEFF FOSTER
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