Il mio Ale Cattelan
Il mio prossimo fidanzato sarà un Ale Cattelan, anzi se sono
proprio fortunata magari sarà proprio lui.
Un tipo con il naso grosso: che i nasi
grandi promettono sempre bene. Un brillantone pieno di talento e carisma,
estroverso, divertente ed in gamba, con
cui non ti puoi mai annoiare. Un bruttone come pochi ma a me i bruttoni
piacciono. E se non è bello ciò che è bello, quello che è brutto è ancora più
bello (chiaro, no?).
Uno che si approcci bene alla vita e alle difficoltà, sempre
con il sorriso. Sempre pronto a cogliere il lato ironico e sardonico delle
cose. Uno che non si dia mai per vinto, uno che “l’ottimismo è il gusto della
vita” insieme all’Amaro Montenegro (che l’ottimismo è proprio la morte sua: ci
fanno pure i cocktails con l’ Amaro Montenegro e l’ ottimismo).
Uno che ha visto il mondo ma che sceglie di fermarsi almeno
un po’ (anche solo un paio di settimane, via) perché ha incontrato te e ha
deciso di smettere i panni del nomade per quel lasso di tempo: breve sì, ma
intanto l’ha fatto solo per te.
Uno mediamente sano di mente, non dico completo, basterebbe
anche sano a metà. Quel tanto che basta per uscirci ogni tanto e perché non
voglia citarti una poesia di Pascoli in un pomeriggio nel bel mezzo di una bancarella
del mercato. Aggiungerei il sorriso e
l’allegria di Will Smith, che sia un po’ principe, ma di Bel Air.
Insomma uno
che potenzialmente potrebbe anche essere un elegantone, non dell’'800 ma dei
tempi nostri. E infine dovrebbe avere i
bicipiti e il sex appeal di Usher quando balla, la voce e l’intensità di John
Legend e l’arguzia di Paolo Bonolis.
Ecco un mix di questi elementi qui sarebbe irresistibile,
letale. Oppure sarebbe talmente perfetto da annoiarmi a morte. E vabbè Ale,
vediamo di incontrarci prima, se si tratta di te sono anche pronta a correre il
rischio di annoiarmi.
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